Full text: Quartiere di S. M.a Novella (3)

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gi ella è ammirata tra le più sovrane Chiese della Cit- 
tà, e tale la ravviseremo noi nella presente Lezione, mer- 
cè la generosità de’ Principi di casa Medici, e de’ piissi- 
mi Cittadini, i quali hanno qui adunate le maravi¬ 
glie delle tre belle arti. 
II. Non erano adunque passati i primi dieci anni 
del soggiorno de’ Padri Teatini in questo luogo, che 
già da medesimi si principiò a pensare all' erezione di una 
fabbrica talmente splendida, che potesse far onore a 
quella divina Provvidenza, che è l’unico loro patrimo- 
nio; e fattone il disegno, lo presentarono al Granduca 
Ferdinando, il quale, giusta il Migliore, ne fece gran- 
di maraviglie, si per udire, che i Padri trattassero di 
rinnovare da’ fondamenti Chiesa, e Collegio, e si an- 
cora nel vedere il grandioso modello; e tanto più l'Al¬ 
tezza Sua n’ era soſpeſa, quanto che da’ Padri senti, che 
la ſpeſa ſarebbe arrivata a 60. mila scudi. A calmare 
però lo stupore del Principe, ripigliò un Santo Teati¬ 
no cosi , Altezza, sebben il disegno sia grande, mag. 
jo¬ 
„re non ostante è la nostra confidenza in Dio,, Ed 
invero si è veduto, che non 60. mila, ma bensi 120. 
mila vi son voluti a dare l’ ultima mano a si nobile e¬ 
difizio. Egli è ben vero, che il modello fu altrettante 
fiate rinnovato, quanti furono gli Architetti per ciò 
chiamati, de' quali il primo fu Don Anselmo Cangia¬ 
no Teatino, che nel secolo fu valente Architetto, e 
nella Religione professore degli studi Mattematici, a lui 
dovendosi il pensiero di far, che volti la Chiesa nuova colla 
porta maggiore sulla piazza, e di darle la forma di Cro- 
ce . Nella simetria poi delle Cappelle, e degli ornamenti del¬ 
la Nave ebbe gran parte Don Giovanni de' Medici fi- 
glio di Cosimo I. studioso di tali materie assai più di 
quel, che in lui comportasse il grado, e la qualità di 
Principe. A Matteo Nigetti il tutto fu raccomandato, 
essendo questi del Granduca principale Architetto; ma 
perchè egli non la terminasse, e perchè sopracchiamato 
fosse da Padri il bravo Gherardo Silvani, ed il suo 
figlio Pier Francesco, mi piace, che lo leggiamo in Fi¬ 
Tom. III. 
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