X3
dizio, e dispoſte sono si felicemente, che danno alla vi¬
sta gran diletto. Dietro a quest' Altare corrisponde la
vaſta corsia già da noi descritta; nel cui pavimento e vvi
un lastrone di marmo con lettere alla Longobarda, ed è
il simulacro di Giovanni Amati insigne Dottor di Legge
quivi sepolto con Giovanna sua moglie. L'epitaffio ben¬
chè alquanto consumato è il seguente:
LEGIBVS HIC TOTO VIXIT CLARISSIMVS ORBE
DOCTOR AD CINERES POMPA RELATA IACET
ANTONIVS DEDERAT GENITOR COGNOMEV AMATI
. . . . . ADDIDERANT PLVS QVOD. AMATVS ERAS
. .. .). OBSECROSVMMO GENS OMNIS AMATI¬
CONCILIATAGDEONE FERA REGNA PETAT.
ib ohon
XI. La Loggia, che corrisponde sulla gran piazza, è
di ordine corinto, ha ne' peducci della volta alcuni ton¬
di di terra cotta invetriata, lavoro di Andrea della Rob¬
bia nipote di Luca; ed il ritratto del Granduca Ferdi¬
nando I. di marmo collocato nel mezzo è di Giovanni
dell' Opera. Viene a manritta la Chiesa delle Monache
Servigiali, veggendosi sulla porta: al di fuori abbraccia¬
ti tra loro i SS. Francesco, e Domenico fatti di rilievo dal
detto Andrea. Chi all' Altar maggiore di questa Chiesa
dipignesse la tavola non ci è noto; ha però ella il suo pre¬
gio, rappresentando, se io non erro, un incontro di Gesù
e Maria sua madre, con a' lati di Gesù alcuni uomini,
che io credo, che ſieno Apoſtoli, allato a Maria alcune
pie Donne, appiè genuflesso vedesi S. Paolo. Alla Cap¬
pella dalla banda del Vangelo la tavola è un’ adorazione
de' Magi della Scuola del Ghirlandaio, lavorata con la
solita licenza, non laudevole, de' pittori perchè contra
la Storia del Mistero vi è dipinto S. Paolo Apostolo, e
non restandovi luogo per S. Giuseppe, questi vedesi in,
lontananza sedere sotto di un albero. Dirimpettò a que¬
ſto Altare evvi la Cappella del Crocifisso dipinto sull' aſse
della maniera antica. E per fine nel bel mezzo della Chie¬
ſa ſi vede il Sepolcro del Canonico Carlo de’Bardi illu-
stre