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„ri, ma l'uno, e l'altro per la sopravvegnente pestilen-
„ za si chiuse, e dopo di essa non so per qual si fosse la
„cagione per nostra disavventura non si riaperse con is-
„ capito non ordinario della Cittä „,
Nella Lezione della Chiesa di San Giuseppe abbiamo
stabilito il principio della Compagnia di detto Santo in
Firenze nell' anno 1405. supponendo tal fondazione un
effetto della zelante lettera di Giovanni Gersone, alle
cui pregbiere, e ragioni la Chiesa nel Concilio di Costan¬
za ne determinò a 19. di Marzo la festa in perpetuo.
Ma il Padre Antonio Zaccaria, noto al Mondo per le sue
letterarie fatiche, mi fa osservare, che la istituzione di
detta festa è stata posteriore 12. anni alla nostra Com¬
pagnia, e per conseguente non avver potuto influire lo zelo
del Gersone nella fondazione della medesima. Questa
per vero dire difficolta è concludente, onde noi in vece di
scusare lo sbaglio, ci rallegreremo co' Fiorentini, i quali
nella divozione a San Giuseppe hanno prevenuto i ferven¬
ti desiderj del Gersone, del quale però non una, ma quat-
tro sono lè lettere riguardanti la Festa del Santo, e for¬
se qualcuna è scritta prima del 1405.
Nella Chiesa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi
troppo alla sfuggita si è favellato di una lapida di Ma-
ria Maddalena de' Pazzi moglie di Carlo Bonsi, essendosi
tralasciata la nobile iscrizione in marmo fatta dal Se-
nator Filippo Buonarroti d'immortal ricordanza, e dice
come appresso:
CHRISTVS RESVRREXIT.
MARIAE MAGDALENAE PACTIAE
CAROLI BONSI UX.
IVXTA SACRAM D. MARIAE MAGDALENAE
GENTILIS SVAE MEMORIAM
MATRIS PIENTISSIMAE VOTIS OBSEQYENTES
FILII MOESTISSIMI PP.
VIRVM PRAEMISIT AN. MDCC.
VIXIT AN. L. M. VIII. DIES XII.
OBIIT XIII. DECEMBRIS AN. MDCC.
La