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„ Dio, e per adempire il patto. Io sono in Purgatorio,
„ e debbo starvi infino a Pasqua, ma spero coll’orazioni
„ vostre avere a sentire del suffragio, la cagione è una mia
„ leggiera disubbidienza, non creduta peccato da me, e
perciò non confessata. La pena, che patisco è star sem¬
pre nell' acqua gelata, ed esclamando; oh quanti so¬
„ no i giudizj di Dio, spari, e l’attonita Suor Gostanza
„ si avvide di aver il braccio destro bagnato di acqua in
„ tanta copia, che sgocciolò in terra, e di più la defun¬
„ ta lasciò le orme impresse nel pavimento della Cella,,
VII. In ultimo luogo dirò la bella sorte, che ebbero
le Monache di godere per 19. mesi la compagnia della Ve-
nerabil Suor Domenica del Paradiso, da Cristo mandata
a questo Convento per la ragione, che nota Don Silvano
Razzi nella vita della medesima, e che sarà sempre un
pregevole elogio del concetto grande, in cui era il Mo¬
nastero di Santa Maria di Candeli. Dice egli cosi ,, Si
„ fece Monaca Servigiale in Candeli, non ad altro fine,
„ che per apprendere il buono, ed ordinato modo di vi¬
„ vere,, che vuol dire essere stato a Suor Domenica que
ſto Convento la scuola, ove imparò la vita Religiosa, in¬
siememente col magistero di santità per l'Ordine nuovo
di Religiose, che dovea istituire. Ma perchè il Razzi pas¬
sa sotto silenzio molte ragguardevoli cose accadute alla
Serva di Dio nel suo soggiorno in Candeli, piacemi qui
di avvisare, che chi desiderasse di saperle, legger può la vi-
ta di Suor Domenica scritta da Fra Ignazio del Nente Do¬
menicano, ove troverà visioni replicate di Gesù, e di
Maria, le visite frequenti di Angioli, che inferma u¬
na fiata la comunicarono, ed i ratti, e profezie sue
in questo luogo; onde io con le Monache di Can-
deli rallegrandomi, le pregherò a maisempre amare quel¬
le mura santificate da si rari, e santi esempi della Vene-
rabil Serva di Dio.
VIII. Passandosi ora a favellar della Chiesa di Can¬
deli incominciar si vuole dall' Altar maggiore, mutato
ben tre fiate, posciachè tolto via l'antico, fu rinnovato
con pietre serene nel 1624. avente una bella tavola di
Mat