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mente nel 1748. per ordine del regnante Sommo Pon-
tefice Benedetto XIV. alla presenza di cinque Vescovi
riaperto il deposito, appari più bello, che mai quel sa¬
cro Corpo, trovato disteso con le braccia in croce, e
piedi uniti, tutta la faccia bella, con carne bianca,
occhi aperti, ma secchi, la bocca serrata, il naso saldo
le mani incarnate, candide, e bellissime, con le sue di-
ta, ed unghie, carneggiante il collo, e tutto era spiran¬
te odore suavissimo, rimasa essendo Firenze con una san¬
ta impazienza di vederlo, ed adorarlo sull’ Altare.
IV. Intanto noi con digressione non dispiacevole
passeremo al racconto di un altro deposito in questa
Chiesa, e che sta dalla parte opposta, veggendosi com-
posto di marmo verde mistio, e che con altre aggiun¬
te di marmi di varj colori de' più rari, commessi in va¬
ga simetria sporge alquanto in fuori dalla parete, e so¬
pra vedesi l'arme de Medici con corona Ducale d’in-
tiero rilievo di marmo bianco, leggendosi in una car¬
tella del marmo medesimo la seguente Iscrizione, parto
della penna di Andrea Salvadori Poeta, ed Oratore Fio-
rentino:
PRINCEPS HIC ILLA IACET
MARIA MAGDALENA FERDINANDI I. ET CHRISTINAE
LOTHARINGIAE MAGNORVM ETRVRIAE DVCVM FILIA VIRGO
AD OMNEM PIETATEM FACTA QVAE IN HAC SACRA DOMO
VT COELVM SIBI RECLVDERET LIBENTER CLAVSA TREDE¬
CIM ANNORVM SPATIO MONIALIBVS ABSOLVTAE VIRTVTIS
EXEMPLAR RELIGIOSISSIME VIXIT QVIA PROBE NOVERAT
MORTALIS VITAE DELICIARVMQVE CONTEMPTVM ESSE
PRETIVM IMMORTALITATIS AD QVAM EVOLAVIT AN. SA-
LVTIS MDCXXXIII. V. KAL. IAN. AET. XXXIII. MENS. VI.
Ma perchè nel 1751. aveano le Monache dato principio
ad accrescere novamente, e ad ornare la Chiesa di vol-
ta, e la Cappella Maggiore di stucchi, e di pitture af¬
fine di dare al Tempio più di vaghezza, sulla speranza
della prossima Beatificazione della loro Madre; fu d’uo-
po di trasferir questo Reale deposito più su, e però
sull'ore 4. della sera de’ 6. di Maggio per rispetto alla
me¬