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LEZIONE XXVI.
DEL MONASTERO DELLA CROCETTA.
E il Signore volle per suoi Apostoli
uomini idioti, e pescatori, simigliante
elezione certamente fu fatta, perchè
più glorioſa appariſse la predicazione,
e lo stabilimento della sua Fede, avve¬
gnaddiochè cercandosi da i posteri, co¬
me la Dottrina di Gesù Cristo trion¬
fato avesse di tante Sette, e di tante Accademie, at-
toniti al veder mezzi cosi sproporzionati, più ammira¬
bile confessassero la vittoria del Santo Vangelo, come ap¬
punto scrisse Eusebio nell' Orazione de Laudibus Constan-
tini : Quod tam mirandum tibi videri poterit, quam vi¬
ros abiectos , & imperitos a piscatu penitus abducere, eos-
que Legum latores, & doctores universi Orbis terrarum
constituere? Che se noi passiamo alla Chiesa Fiorenti¬
na, e sacri, e magnifici Templi troviamo fondati o dalla
potenza della Repubblica, o dalle ricchezze di private
Famiglie, costretti saremo a confessare gloriosa essere sta¬
ta la loro origine; ma se quivi ravvisar ci piacesse la
più ammirabile, e la più stupenda fondazione, sarà di
mestieri, che volgiamo l'occhio al Monastero della Cro¬
cetta, principiato da povera, e rozza Verginella, voglio
dire dalla Venerabile Suor Domenica del Paradiso, nata
Contadina nel pian di Ripoli, ed eletta da Dio per mi¬
racoloso istrumento di una cosi sant' opera: Onde io
ardisco dire, che quando mai in Firenze mancassero tan¬
ti monumenti di nostra Fede, e solo restasse il Mona-
stero di Suor Domenica, non pertanto rimarrebbe in
esso un forte argomento di nostra credenza. Quindi io
accingendomi a rammentare le maravigliose memorie di
que¬