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LEZIONE XXIV.
DELLA CHIESA DI S. AMBROGIO II.
L Miracolo detto comunemente di S.
Ambrogio si trova rammentato in mol¬
ti Codici, e Ricordanze scritte a pen¬
na, ed in oltre in Libri stampati da
parecchi accreditati Scrittori. Fra i
manoscritti si trova in un antico Co¬
dice del Monastero, in un altro del
Maccanti nell’Archivio del Collegio de’ Notai, nel Diario
del Ridolfi, nel Sepoltuario del Rosselli, ed in cento altre
seritture, e tra gli ſtampati ne parlano Ricordano Malespini
nella sua Storia cap. 118. Giovanni Villani Lib. 6. S. An¬
tonino nella Cronica all’ anno 1230. Clemente Mazza nella
Vita di S. Zanobi pag. 2. L'Ammirato Lib. I. L'Abate U-
ghelli parte 3. dell' Italia Sacra, Agostino Coltellini
in due sue relazioni al Granduca, il Cinelli nelle Bellez
ze di Firenze, e il Cerracchini nella Serie de’ Vescovi
pag. 72. Nè mancano ſtranieri, che lo raccontino, come
il Bzovio negli Annali Tom. 13. e le Blanc in Psalmum
21. Tom. 2. ed in tal guisa molt' altri.
II. E venendo alla ſtrepitoſa Iſtoria, dopo un serio
esame fatto di quanto ne' suddetti Codici, e Libri si rac¬
conta, notare mi giova, come nell' anno 1230. nel gior-
no di S. Fiorenzo adi 30. Dic. Nella Chiesa di S. Ambro¬
gio essendo Badessa Suor Tada un vecchio Sacerdote di no.
me Uguccione, non avendo asciugato bene alla Messa dopo
la Comunione il calice, e volendo celebrare nel seguen-
te giorno, vi trovò dentro sangue vivo rappreso, e in¬
carnato, con grande maraviglia veduto da tutte le Mona-
che, da vicini, e da numeroso popolo della Cura, di ma-
niera che dalla Chieſa paſſata la voce di si prodigioſo avve¬
ni¬