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di Maestro Martino. E qui premettere io debbo di si fat¬
ta fondazione altro bel privilegio, cioè l’essere stato il
Monaſtero nel 1402. preso dalla Repubblica sotto la sua
protezione, trovandosi alle Riformagioni nel Libro B.
pag. 248. il memoriale delle Monache a i Signori, co¬
me appresso ,, Ser Niccolò del già Manetto di Buona-
„ giunta da Castel Fiorentino Notaio, e Cittadino Fio-
„ rentino fece suo testamento, nel quale ordina, che
„ morendo il suo figlio, che ha da nascere, si fabbri¬
„ chi de' suoi beni un Monastero sotto nome della Bea¬
„ ta Verdiana, et essendo nato un suo figliuolo postu¬
„ mo chiamato Niccolò, e dipoi morto in pupillare,
„ età, gli Esecutori hanno fatto fabbricare il Monaste¬
„ ro nella Città di Firenze nella Via delle Fornaci so¬
„pra il Palazzo del Generale di Valombrosa sotto no¬
„ me di S. Gio. Gualberto, e di S. Verdiana, ora do¬
„ mandano detti Esecutori, che detto Monastero, e Mo¬
„ nache , e loro beni sieno in protezione del Comune,
„ al quale debba il Monastero ogni anno il Sabato San¬
„ to presentare un Cero fiorito per la Cappella del Pa¬
„ lazzo della Signoría, e che in detto Monastero si
„ metta l’ arme del Comune di Firenze, e del detto
„ Niccolò, della cui progenie non resta persona per li¬
„ nea masculina. , E nelle stesse Riformagioni allo
Stratto 39. leggesi pure quest’ altro documento, che
comprova la richiesta protezione, cosi : Sancte Verdia¬
ne Monialium immunitas, & exemptio 1402. quia sunt
censuarie Populi Florentini, nam dant cereum floridum
Dominis in Sabbato Sancto. E di questa singolar prote¬
zione le Suore maisempre si fecero degne col credito di
una esemplare osservanza, della quale più autorevole
testimonio non si può addurre di quello del B. Ambro¬
gio Generale Camaldolense.
III. Questi fu dal Pontefice Eugenio IV. nomina¬
to visitatore, e riformatore de’ Monasterj de’ Monaci Va-
lombrosani, come lo abbiamo, e dagli Scrittori di quei
tempi, e dalle memorie di Valombrosa, e dal Padre
D. Silvano Razzi nella vita del B. Ambrogio, e questa
fu