Full text: Quartiere di Santa Croce (2)

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Bonifazio. Nè debbo tralasciare i tre non men nobili, 
che religiosi Gentiluomini, Fra Guido Zanchini Cavalie¬ 
re di Malta, Girolamo Michelozzi Cavaliere di S. Stefa- 
no, e Giovan Batista Botti, i quali furono gl'istitutori 
del suddetto Conservatorio dedicato a S. Caterina, aven- 
do essi con licenza de'Tintori di Lana, radunate in San- 
t' Onofrio le povere Fanciulle, ove queste non lasciaro- 
no di essere di considerabile vantaggio allo Spedale, sino 
a tanto, che vacato lo Spedale de’Broccardi in via di S. 
Gallo, fu questo conceduto alle suddette Fanciulle di S. 
Caterina, vedendosi sopra la porta, ch’ entra nella loro 
abitazione una S. Caterina, con alcune di quelle Fan- 
ciulle attorno, dipinta a fresco da Niccodemo Ferrucci, 
opera delle migliori, ch' ei facesse. 
IV. Ma lasciando ora queste Verginelle in disparte 
per ripigliarne la Storia, quando ragioneremo dello Spe¬ 
dale di Bonifazio, vengo alla traslazione della Compa¬ 
gnia di S. Onofrio de' Tintori di Lana, seguita a cagio¬ 
ne di dar luogo alla fondazione delle nostre Cappuccine 
non mai prima vedute in Firenze. Già da gran tempo 
pensava il Granduca Cosimo III. di dare alle Donne Fio- 
rentine un nuovo mirabile esempio di Santità, con invi¬ 
tare a Firenze le Cappuccine. E conciosiachè per secon- 
dare il genio non solo del Principe, ma quello d’Iddio, 
già si fosse trovato, chi generoso, e pio ne prometteva 
fabbricare il Convento, e Chiesa, ed anche di dar l’as- 
segnamento perpetuo del mantenimento di queste povere 
Religiose, non mancavano però le difficoltà nell' assegna¬ 
re in Città un luogo ritirato, e di salubre aria. Nel Con¬ 
siglio di S. A. R. postisi in considerazione varj luoghi di 
Firenze, fra tutti fu giudicato il più opportuno lo Spe¬ 
dale di S. Onofrio. Laonde partecipato il pensiero del 
Sovrano all' Università de' Tintori, coll' offerta a nomé 
dell' A. S. di congruo assegnamento di Case equivalenti 
alla stima dello Spedale, ed in oltre il dominio del luo- 
go sotto al Tiratoio all' Uccello verso la Porta a San 
Friano, i divoti sudditi si fecero gloria di ubbidire al 
Principe, ed insiememente di cooperare a si notevole van 
tag.
	        
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