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no uscito dalle sue sponde allagò il piano di S. Salvi in
guisa tale, che rovinoso gettò a terra la porta alla Croce,
ed entrando in Città, voltò i suoi primi trabocchi con¬
tra il Monastero nostro, come luogo assai basso; cadde
il muro dell' Orto, nè trovando le acque altro ritegno,
entrarono cosi precipitose nell' Infermeria, che a sten¬
to si poterono trasportare in alto del Convento le infer¬
me . Io non dirò qui il guasto, che l’ acqua fece alla
Chiesa, alla Sagrestia, ai Chiostri, e alle Officine; sola¬
mente mi si conceda accennare il notabile caso di due
Monache. Suor Giacinta Rinuccini fu dalle onde quà,
e là per due ore sbalzata, e si piangeva dalle Suore co-
me affogata, quando videsi dai flutti portata semiviva so¬
pra un cassone, donde con funi fu tirata dalle Monache
a salvamento ; e Suor Pacifica Gerini, che occupata a met¬
tere in salvo un' inferma, scordatasi del suo pericolo ri¬
maſe sommersa. Della rovina di una Colonna, sopra cui
collocato era un busto divotissimo di Maria col Bambino
Gesù, ne parleremo in altra occasione. Frattanto accioc¬
chè niuno sospettar possa, che Dio si fosse scordato delle
sue Spose, passerò a dire dei soccorsi venuti e dal Cie¬
lo, e dagli uomini. La immagine suddetta di Maria prin¬
cipiando ad operare strepitosi miracoli, apportò al Mo¬
naſtero una si ſtupenda abbondevolezza di limosine, che
poi con esse vedremo fabbricata una nuova Chiesa. La
Granduchessa Eleonora di Toledo sollecita dei pericoli
del Monastero, che tanto amava, sino a visitarlo sovente,
conducendo con seco i Reali suoi figli, in questo grave
frangente mandò il Vitelli con muli carichi di ogni ge¬
nere di commestibili. Il Granduca Cosimo I. oltre il ripa¬
rare tutto il muro dell' Orto all’ altezza, che inoggi si
vede, fece aprire una chiavica per lo scolo dell’ acque.
E della suddetta Donna Eleonora piissima Principessa ho
trovato nella Libreria Strozziana, Codice 931. una let¬
tera a Monsignor Vincenzio Borghini data dal Poggio a
Caiano il di 11. di Giugno 1560. tre anni dopo la piena,
nella quale Epistola dice la Granduchessa, che avendo
Ella da Paolo IV. avuto in dono lo spoglio del defunto
Ve-