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„ſelli. Scorgesi poi la tanto famosa figura, fatta dal no¬
„ſtro Giovanni, che rappresenta la Giustizia, con El¬
„mo, Spada, e Bilancia, alla quale per esser viva non
„manca se non la voce. La Femmina, che si specchia
„che tiene in mano una freccia, ed allato un Cervio,
„ fu fatta pure da Giovanni; (io lo direi Simbolo del¬
„ la Bellezza, che facilmente ferisce, e fugge qual Cer-
„vio ). Quella che segue dopo questa rappresentante
„ il Consiglio, figura con due facce, una di giovane,
„ed una di Vecchio, inghirlandate di spighe, ed ha
„nella deſtra un timone, e chiavi d' oro nella sinistra,
„fu dipinta dal Rosselli. Della Femmina con libro in
„ mano, ed altro libro a’ piedi sopra un’ orivolo a pol-
„vere, ed appresso una Gabbia dentrovi un Uccello
„ che fu opera del medeſimo, non sappiamo il significa¬
„ to. Appresso è un’ altra Femmina colla testa alata, a
„ cavallo a un Orsa, che lecca i suoi parti, è bella pit-
„ tura di Giovanni. Il Giove co’ fulmini, e l’Ercole fu-
„ ron pure coloriti dal medesimo. Nel terzo ordine del¬
„ le pitture nel parapetto delle seconde finestre, inco-
„minciandosi dalla parte del Terrazzino, son figure co¬
„lorite. La prima, che è di Giovanni rappresenta la Pit-
„ tura. Segue dopo questa l'Astronomia, che apparisce
„ faſciata dallo Zodiaco, e fecela il Rosselli. V'è poi
„ la Contemplazione figurata in una Femmina giace ent
„ in atto di aprirsi il petto, e mostrare il cuore, ma di
„questa non sappiamo chi fusse l'Artefice. Un Giova¬
„ne armato, ed alato in teſta con arco teso, è fattura
„di Filippo Napoletano. Ha la figura, che segue in at-
„ to di sedere, che è la Meditazione, una candela acce-
„sa, e legge in un libro: e questa è di mano di Giovan-
„ni. Una Femmina con una serpe alla sinistra, e nel¬
„ la deſtra una sferza, si giudica. di Andrea del Bello.
„Altra Femminaisedente ſopra nuvola con iscettro, e co¬
„rona, ed un Aquila appresso fu fatta dal Rosselli per
„rappresentare la Maestà. L'altra giacente, che con la
„destra stringe una guglia, è d'incerto Pittore, ed è for-
„ſe la più debole coſa, che sia in quest' opera. Vedesi
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„appres¬