Full text: Quartiere di Santa Croce (1)

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VI. E già considerato cosi carico di onori il Mona¬ 
stero di S. Salvi, non disdice qui peravventura, il porta¬ 
re alcune vicende conducenti a rendere più compita la 
noſtra Iſtoria. E però incominciando dalla più vetusta 
dirò il sacrilego attentato del Vescovo di Firenze Pietro 
Mezzabarba Simoniaco, nemico di S. Gio. Gualberto; e 
de' ſuoi discepoli zelantissimi contro i Simoniaci. Pietro 
adunque nell' anno 1063. per isfogo di sua vendetta man¬ 
dò al Monastero di S. Salvi molti facinorosi soldati 
suoi partigiani, i quali assaltarono quel sacro luogo, co¬ 
me ſe fosse una piazza nemica, dove entrati, caricando i 
Monaci di ferite, e saccheggiando il Convento, diedero al¬ 
le fiamme quello, che non potevano rapire, ed anche in- 
oggi di questo lagrimevole spettacolo un' Immagine im¬ 
pressa in rame conservasi dalle Monache. Fini però una 
somigliante tragedia in gloria grande del Monastero, po¬ 
sciachè nel giorno appresso a un tale attentato ritornato 
S. Gio: Gualberto col segno della Santa Croce risanò i 
Monaci; nè tardarono i Fiorentini a detestare la perfidia 
del Vescovo, andando con impeto al Palazzo del Simo- 
niaco Piero; onde questi impaurito se ne fuggi, e poscia 
Papa Alessandro II. mandò a Firenze Ridolfo Vescovo di 
Todi per amministrare il Vescovado, moltiplicando intan¬ 
to giornalmente i Protettori, amici ed aderenti ai Mo¬ 
naci di S. Salvi. E poco dissomigliante alla prima fu la 
seconda disgrazia, quando nel 1312. ad assediar Firenze, 
venne il mentovato Imperadore Arrigo con l'Oste, i di cui 
soldati ardevano ciò che trovavano, credendo di entrare 
subito nella Città disarmata, e sprovvista. Ma i Fioren¬ 
tini soccorsi da i Colleggati, dopo quasi due mesi di asse¬ 
dio, obbligarono l'Imperadore a ripassare l'arno, e ri- 
tirarsi verso Siena. Nè si facile è lo spiegare, quanto dan¬ 
no si facesse al piano di S. Salvi dall' armata nemica ac¬ 
campata in quel ristretto, tutto ella saccheggiò, tutto ar¬ 
se, spianò le case, tagliò le vigne, ed il Monastero intan- 
to non fu rovinato, perchè destinato Quartier Generale 
dell' Esercito, onde se non cadde, restò però alla parten- 
za de' nemici meno che desolato. E sin qui aveva sofferto
	        
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