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per la copia delle limosine ad una Chiesa Parrocchiale
e Collegiata con Priore, e Canonici, poscia ad essere A¬
bazia insigne de' Valombrosani, e finalmente un esemplar
Convento di Monache.
II. E contando la Chiesa di S. Salvi niente meno di
anni 900. pieni di maravigliosi avvenimenti, i quali do¬
vendo io tutti mettere in veduta, e volendo togliere o-
gni ombra di confusione, chieggo licenza di principiare
dai due ultimi ſecoli a noi più vicini, per poscia con
maggior facilità, e con più chiaro lume camminare nei
tempi più lontani, e per conseguente in fatti più oscuri.
E conciosiacosachè le Monache andassero a S. Salvi nel
1534. il mio primo ragionamento sarà della Storia di que¬
ste Sacre Vergini.
III. La Beata Umiltà (giuſta gli Scrittori di ſua vi¬
ta) Vedova Faentina, e Fondatrice delle Monache Valom-
broſane chiamata a Venezia per piantare ivi un novel¬
lo Monaſtero del suo celebre iſtituto, già ſtava in pro-
cinto di portarsi a compiacere la pietà di quella Domi¬
nante, quando apparitole in una notte S. Giovanni Evan-
geliſta suo diletto Avvocato, le fa sapere, che il nuovo
Monastero dovea fondarsi non in Venezia, ma in Firen-
ze, e che lo voleva dedicato al suo nome , indi dopo a-
verla assicurata di sua protezione, e prescritto il giorno,
in cui si avea ella a porre in viaggio, spari. Lieta Umil¬
tà a si belle promesse non indugiò punto ad intraprende¬
re il cammino ordinato in compagnia di tre sue disce¬
pole, colle quali giunse a Firenze nel 1281. e la fama
precorſa di sua santità avea incitato molte persone a
gareggiare per riceverla, ed onorarla nelle proprie case;
ma l'umile Serva di Dio accettò un piccolo Ospizio sulla
piazza di S. Ambrogio, ove per lo ſpazio quaſi di anni
quattro visse con le sue care compagne in un santo ri-
tiro, cercando intanto tutti i mezzi per la fondazione del
Monastero.
IV. Accesi erano i Fiorentini di un vivissimo deside¬
rio di cooperare, e concorrere all' adempimento dell' o-
pera, avendo essi in breve tempo conosciute le virtù di
Umil-