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trata sunt quadam miracula Florentiae ex quadam Figura
Virginis Gloriosae, qua erat in pariete picta atrii, seu hor¬
ti S. Michaelis, ubi tunc forum erat frumenti, & aliorum
bladorum. Nam concepta devotione av omnibus ad Figu-
ram illam infirmis devote orantibus, plures sanati sunt ex
variis languoribus, claudi erecti, contracti sanati, & ob¬
sessi a dœemonibus liberati. E gli stessi prodigj si rammen¬
tano di questo Santo Simolacro da Sozomeno Pistojese
nella sua Istoria generale del Mondo, la quale in carta-
pecora conservaſi nella libreria de' Canonici Regolari del¬
la Badia di Fieſole, come ſcrive nella ſua Biblioteca Pi-
stojese il Padre Antonio Zaccaria, che con gran diligen-
za, e somma erudizione ha dato alle stampe, leggendosi
nella suddetta Istoria come segue: Anno 1292. die 3. Men-
sis Iulii Figura picta B. Virginis Mariae, quae erat in hor¬
to S. Michaelis fecit multa miracula sanando infirmos &
claudos, unde fuit maxima devotio totius populi & finiti¬
morum, & tantum aucta est, quod singulis annis distribue¬
bantur sex mille libbræe, & usque ad hodiernum diem extat
devvotio: Ed in si fatta guisa parlano tutti gli Scrittori
Toſcani, niuno però, che io sappia, avendo notato il
più ammirabile di tutti i prodigi, che fu l'essere la ſteſsa
miracoloſa Tavola rimaſa illeſa dall' incendio in Firenze
procurato da Ser Neri Abati nel 1304., avendo per altro
le fiamme arse non solamente le case contigue, ma la Log-
gia ſteſſa. Altri miracoli ancora si possono osservare di
pinti ne' vetri delle Finestre, le quali è stato creduto da
taluno, che fossero le prime in Città a vedersi dipinte
dopo che di Fiandra fu portato il segreto a Firenze. In¬
tanto la quantità, e qualità di questi miracoli produsse
varj effetti, quali io non posso non rammentare, ed il
primo derivato da si alta cagione fu, che alcuni Religiosi
Maestri in Divinità, non dando facilmente fede ai quo¬
tidiani prodigj, che raccontavansi, giudicarono in mate¬
ria si geloſa di culto, e di fede, di fare alcuni esami so¬
pra la verità de’ prodigj, e darne al popolo saggi avver-
timenti, coſa che loro suscitò una non piccola persecu¬
zione della plebe, imputando loro ad invidia quello, che
era