97
che io riduco a 36., dovendone tralasciare una, la qua-
le essendo da'Sacri Canoni condannata, sarà dalla mia
storia meritamente esclusa, non già in riguardo del Fonda¬
tore, che fu Giovanni Zanchini da Castiglionchio, famiglia,
che diede a Firenze il famoso lurisconsulto Messer Lapo, che
appiè della Cappella, come si è detto, ha un meritevole E-
pitaffio, e da lui discendente fu Bernardo Canonico Fio-
rentino, Scrittore di una Cronica de'suoi tempi. Ma
noi riproviamo questa Tavola per la licenza del Pittore
Agnolo Bronzino, il quale per moſtrare la ſua perizia in
dipignere ignudi, in questa Tavola volle rappresentare
varie figure di ogni sesso contra le leggi della modestia
sino a scandalizzare Alfolsino de'Pazzi nobile, ed inge-
gnoso Poeta, di cui sono i seguenti versi allusivi a que¬
ſta Tavola:
Scusi il Pittor chi gnarda, e fermi il passo,
Perchè l'intenzion sua fu di far questo,
Di formar Cristo, i Santi, e il resto,
Ma egli sbagliò dal Paradiso al chiasso.
Venendo adunque alla serie delle Cappelle, diremo, che
a man manca nell' entrare, la prima Cappella è della Fa-
miglia de’ Verrazzani, de’ Medici la seconda, de’ Berti
la terza in oggi passata a' Masetti, la quarta de Gui
dacci, e Rinuccini Consorti, la quinta della Famiglia de¬
gli Asini, e la sesta della Concezione iuspadronato de
Frati: dopo la porta di fianco viene la Cappella de’ Bif-
foli, e voltato il canto della nave, principia l'Altare de
Risaliti, e segue la Cappella de' Duchi Salviati: nella te-
ſtata della traverſa la Cappella de' Bardi vedeſi unita alla
Cappella de’ Niccolini, e camminando per retta linea all
Altar Maggiore, trovansi cinque altre, le due prime de
Bardi, de’ Ricasoli la terza, de’ Benci era la quarta, pas-
sata al Senatore Ferrante Capponi, e l’ultima degli Spi-
nelli. Nel mezzo s'’innalza l'Altar Maggiore degli Ala-
manni, e vengono cinque Cappelle, che sono de' Bar-
di, de’ Peruzzi, de' Giugni, de' Calderini oggi de' Ric-
Tom. I. Par. I.
car¬