Full text: Dalla Porta a Pinti fino a Settignano (6)

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Monache, che più non vi sono. Oltre di 
ciò mirabilmente convalida l'antichità di 
questo luogo una Bolla di Pasquale II. del 
1103. diretta a Giovanni Vescovo di Fie- 
sole, e riportata dallo stesso Ughelli (Tomo 
sudd. pag. 237.) e quindi confermata con 
altra d'Innocenzio II. del 1143. (ivi 241. 
ad altro Vescovo Giovanni, da Celestino II. 
nel 1143. (ivi 242.) al Vescovo Gionata, e 
da Anastasio IV. nel 1153. al Vescovo Ri- 
dolfo (ivi 244.), in cui confermasi ai Ve¬ 
scovi di Fiesole la già fatta donazione di 
questo Monastero. 
Desideroso di viepiù illustrare questo 
Juogo, e di confermare il sin qui detto, 
colle debite permissioni di Monsig. Ranieri 
Mancini Vescovo degnissimo di Fiesole, il 
quale in tutte le occorrenze mi si è mostrato 
connivente, penetrai nel Monastero sulla 
supposizione di rintracciar nuove notizie; 
ma rimasero bentosto deluse le mie speran¬ 
ze , mentre trovai l'Archivio sprovvisto 
quasi affatto di monumenti antichi, alcuni 
dei quali, che mi sembrano più opportuni, 
più sotto riferirò, affinchè ancora questi la 
sorte non incontrino degli altri. Viddi ben- 
si, e non senza maraviglia, nella Cella della 
Badessa pro tempore una piccola memoria 
scolpita in pietra arenaria, la quale se per 
motivo dell'antichità, che tutto corrode, 
non ci somministra notizia alcuna; ci ri- 
corda
	        
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