Settembre dell'anno stesso, in cui lo Spe¬
dale ne prese il possesso, siccomé da Carta
del suddetto Archivio si ricava. Ciò presup-
posto, io dico, se i Gesuati stati già fossero
nel 1383. in Firenze, loro premura sarebbe
stata di dare esecuzione al Testamento, que¬
sto non costa, dunque nel 1383. non ave¬
vano essi per anche messo piede in Firenze.
Potrebbe mai essere, mi si dirà da alcuno,
che saputa il B. Ridolfo l’angustia del luo¬
go, in cui si trovavano i suoi Confratelli in
Firenze, volesse loro quivi procacciare altro
asilo più comodo? Questo a parer mio non
può supporsi, mentre il menzionato Testa-
tore non avrebbe usato l’espressioni reliquit
ducatos sexcentos, de quibus ematur unus lo¬
cus pro habitatione dictorum Pauperum in Ci¬
vitate Florentie, vel eius Comitatu, ma avreb-
be detto reliquit ducatos sexcentos, de qui-
bus ematur alius locus &c.
E qui serva di aver perfuntoriamente ac-
cennato, ove era la loro residenza, quale
poi commutarono con quella di S. Giusto a
Pinti, ridotta già magnifica, mercè la sti¬
ma, e l'amore, che procacciato si erano,
de Fiorentini, i quali a gara un dovere si
fecero di aiutargli, e di concorrere alla spesa
per il nuovo edifizio. La menzionata Bolla di
cessione, che dicesi dal Pad. Richa esistente
nell' Archivio del Monastero di S. Pier Mag.
giore, smarrita forse nella soppressione del-
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