LETTERA PRIMA.
Lla totale descrizione, qualunque ella
siasi, dei Contorni di Firenze pon-
gasi finalmente termine col presente
Volume, giacchè con questo ultima-
to viene tutto l’ameno circondario della
medesima. Mi lusingo, Amico, che dal sin
qui detto, compreso avrete, quanto neces-
saria fosse la già da altri del Secol nostro
ideata, ma non eseguita illustrazione dei
medesimi, di cui fino dai suoi tempi l'im-
mortale Ariosto (1) ebbe a dire, che tal¬
mente erano deliziosi, e di magnifiche ville
intorniati, che riunite insieme state sariano
più che sufficienti a formar due Rome:
Se dentro un mur, sotto un medesmo nome
Fosser raccolti i tuoi palazzi sparsi,
Non ti sarian da uguagliar due Rome.
Sembreranno a taluno enfatiche tali espres¬
sioni, ed iperboliche, dettate più da poetica
riscaldata fantasia, che da intimo senso; ma
Vol. VI.
sen¬
(1) L’Ariosto venne in Firenze nel 1513., e vi
si trattenne sei mesi per impossessarsi della
lingua nostra.