Nel circondario delle nostre mura tra
la Porta Romana, e questa di S. Niccolò
ve ne sono altre due, le quali furono chiu-
se dagli Appaltatori delle R. Finanze sot¬
to il Governo di Francesco II., delle quali
una si appella di S. Giorgio per la vicinan-
za ad una Chiesa antichissima, che più non
esiste, l'altra è la Porta di S. Miniato pren-
dendone il nome dalla celebre Basilica sino
dagli antichi tempi in onore di questo San-
to Martire eretta fuor di Città in sul Pog
gio. In quella di S. Giorgio dalla parte
esteriore fra l’uno, e l’altro degli archi
che ad essa sovrastano, evvi una Tavola
quadra di pietra, in cui da ignota mano è
scolpito di gran rilievo S. Giorgio armato a
cavallo, che con la lancia uccide il serpente.
Dalla parte opposta poi vi è nella Lunetta
sopra la Porta un'antica pittura, che per
essere assai difesa, si è mirabilmente con¬
servata. Essa esprime la B. Vergine col Fi¬
glio
Hostes devicit bello magnoque tumultu
Gaudet fortuna signis populoque potenti
Firmat emit fervens sternit nunc castra salute.
Que mare que terram que totum possidet orbem.
Per quam regnantem fit felix Tuscia tota
Tanquam Roma sedet semper ductura triumphos
Omnia discerint certo sub iure conhercens
Annis millenis bis centum stantibus orbe
Penta decem iunctis Christi sub nomine quinque
Cum terna decima tunc temporis inditione.