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parare, si condussero in Fiesole, ove era 
il Collegio con questa Iscrizione: 
PRODIGIA ET PORTENTAAD HETRVSCOS HARVSPICES 
SI SENATVS IVSSERIT DEFERVNTO 
HETRVRIAEQVE PRINCIPES DISCIPLINAM DISCVNTO 
QVIBVS DIVIS DECREVERINT PROCVRANTO 
IISDEM FVLGVRA ET OSTENTA PIANTO 
AVSPICIA SERVANTO AVGVRI PARENTO. 
Innumerabili furono le vicende, a cui questa 
Città si trovò soggetta. Rammenterò per 
brevità le principali. Quivi si annidarono i 
Goti, per cui il gran Bellisario si prefisse 
di distruggerla : Belisario autem, lo raccon- 
ta Procopio (1), animo inerat Auximum, Foe¬ 
sulasque delere, unde Ciprianum, lustinumque 
suis cum Copiis, & Isaurorum nonnullis Foesulas 
misit. Non potè però eseguirsi l'intenzione 
sua, poichè per quanto da’ suoi Generali 
subalterni Cipriano, e Giustino si facesse 
in questo assedio, non se ne venne però a 
fine, se non con una resa volontaria, sal¬ 
vo la persona del nemico Presidio, non 
che della Città: Cipriani autem, soggiugne 
il citato Storico, Justinique Copiae obsiden- 
tes, nec muros quidem aggredi potuerunt &c. 
Unde cum Cipriano, & lustino cum in collo¬ 
quium Gothi venissent, fide pro corporum inco¬ 
lu¬ 
(1) De Bell. Goth. Lib. II. Cap. 23. 24, & 27.