dove incontrasi l’antica Chiesa di S. lacopo
in Polverosa, cosî detta, perchè ivi forse fa-
ceva capo la Strada, che conduceva alla Por¬
ta di Polverosa, che più inoggi non esiste,
o di Gualfonda, come dice il suddetto Var-
chi, il quale però erra doppiamente, men¬
tre suppone, che questa fosse tra la Porta a
S. Gallo, e quella di Faenza; cosi appellata,
per essere stata contigua al Monastero di
S. Giovanni Evangelista fondato l’anno 1282.
da S. Umiltà Vergine di Faenza, e che in
ciò egli errasse si deduce da Giovanni Vil¬
lani (1), il quale descrivendo minutamente
l’ultimo giro delle mura di Firenze, cosi di-
ce: „Dalla detta Porta, e Torre di Faenza
insino a quella, che và in Polverosa si ha
braccia 320, e una Torre in mezzo, e dalla
detta Porta di Polverosa insino alla Maestra
Porta del Prato d’Ognissanti, onde esce la
via, che vae a Prato, e a Pistoja, e a Luc-
ca, si ha braccia 1070, e cinque Torri in
mezzo. „ L’altro abbaglio è, che si dicesse
Porta Polverosa dal Monastero di Monache
detto in Polverosa, quando, siccome sotto
farò vedere, l’antico suo nome era di S. Do-
nato a Torri. Ma ritornando col discorso al¬
la suddetta Chiesa di S. Iacopinoè da sapersi,
che ella esisteva fino dal XII. secolo in circa,
in cui ritrovato già il Corpo di S. Iacopo in
Ga¬
(1) Lib. Ix. Cap. 257. Stor. Fior.