DELL’ ESOPSIZIONE.
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La statuetta graziosa, fu dai giurati distinta
colla medaglia. E colla medaglia furono premiati
auco il Socrate del Magni, e il Selvaggio del Pierotti.
E qua e là per la sala si vedono un S. Gio¬
vanni, del signor Pietro Freccia di Milano (n° 120):
la Preghiera sulla tomba, del signor Achille Bian¬
chi di Milano (n° 137); un Bambino che mangia
uva, del signor Grazioso Spagi di Verona (n° 133).
un Fanciullo che lega una donna con una catena
di fiori, del signor Ferdinando Batelli di Volterra
(n. 128); la Musica Sacra, del signor V. Consani
di Lucca (n. 129) premiata con la médaglia; e il
Dolore (n. 1130), del medesimo autore; un’Eva, del
signor Pietro Del Negro di Milano (n. 123); una
donna avvinta in ceppi del signor Giosuè Argenti,
pure di Milano (n. 121) che fu premiata e acqui¬
stata dal Re; una piccola statuetta di Garibaldi
del signor Benedetto Delisi di Palermo (n. 133);
l’Abbandonata, statua del signor Giorgio Selleroni,
di Milano; e uu numero infinito di busti, fra cui
citeremo quello del Re, fatto dal sedicenne Ferdi¬
nando Andreini da Settignano (n. 125); quello del
Prof, Bartolini, compianto artista sublime, di cui
Giusti diceva
E tu, giunto a completa;
Lorenzo, come mai
Infondi nella creta
L'anima che non hai?
eseguito dal signor Egisto Rossi di Firenze (n. 134):
quello del Prof. Mazzarosa, del signor V’. Consani
di Lucca (n, 139; che ha pure esposto un altro
busto su cui è scritto in letttere greche Kymon
Athenaios (n. 141); il busto di V. Monti, eseguito