STORIA DELLA FOTOGRAFIA.
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stampa, facendovi aderire un foglio di stagnola finis¬
sima.
Le prove ottenute con questo processo presentano
tutte le finezze e morbidezze delle fotografie al carbone
o pigmento, colle quali, se si fa astrazione dal modo di
eseguimento, sono perfettamente identiche riguardo al
materiale che costituisce l’ immagine.
La lentezza del processo e il formato piccolo al quale
si doveva limitarsi, fecero si, che, con lo svilupparsi de¬
gli altri processi fotomeccanici, venne a poco a poco
messo fuori d’ uso.
SOCIETA FOTOGRAFICA DI VIENNA (PHO¬
TOGRAPHISCHE GESELLSCHAFT IN WIEN).
SALA I.
17. Contratto preliminare fra Daguerre e Niep¬
ce, 1829. Facsimile eseguito da K. Fischer,
fotografo dei Teatri Iperiali e dell' Univer-
sità di Mosca.
Niepce e Daguerre esperimentavano, l’uno indipen¬
dente dall’ altro, il primo col suo processo eliografico
all’ asfalto, il secondo coi miglioramenti da farsi alla ca¬
mera oscura.
Per l’intervento dell’ ottico C. Chevalier, essi si co¬
nobbero e entrarono in relazioni che condussero alla
stipulazione del contratto preliminare. Con questo essi
si obbligavano a lavorare in compagnia e comunicarsi
scambievolmente le loro invenzioni.
18. Studio di paesaggio eseguito da A. Dà- SALAI.
vanne col processo al collodione secco di
Taupenot (collodione con preservativo d’ al¬
bumina).
Su questo processo vedi n. 2.
19. Ritratto di I. Wothly, di Aquisgrana, ese¬
SALA I.
guito da lui stesso e copiato col processo
chiamato Wothlitipia (collodione con uranio
e nitrato d’argento).
Questo processo d’impressione su inventato da Wothly
nel 1863. Egli adoperava come sostanza sensibile del