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segno. Il soggetto che tolse a rappresentare, fu il Re Carlo
Alberto di Sardegna, figura equestre.
Tre trasparenti da finestre, dipinti sulla tela,
del sig. Luigi Cecconi di Firenze.
Questo genere di manifattura, non parve sempre felice
imitazione dei vetri a colori. La quale osservazione, per
altro, è meno applicabile rispetto all’ uno dei trasparenti
in cui fu raffigurato un paese. A quanto parve ai Depu¬
tati, bella è di quest’ ultimo la composizione, bella an¬
cora l’esecuzione: l’indietro, poi, e l’aria sono trattati con
leggerezza: la frappa è toccata con gusto: e buono è inol¬
tre il metodo di lasciare i chiari. Se non che, parve alla
Commissione esser convenevole che l’ artista faccia uso in
avvenire di una sostanza elastica, affinchè il lavoro abbia
maggiore solidità.
Tavolino dipinto a bassi rilievi all’uso Chinese,
del sig. Antonio Belli di Livorno.
Quando gli artisti si propongono imitare ciò che in
altri paesi si eseguisce con lode, è necessario che, per
quanto sia loro possibile, vadan d’appresso, e, potendo,
vincano anco l’artifizio altrui in bontà e perfezione. Ora,
nessuno ignora quanto difficile sia il contraffare codesto
genere, dicasi unico, di manifattura chinese: ma per ciò
appunto l’imitazione dovrebbe essere squisitissima. La qual
lode, secondo che parve alla Commissione, non può dirsi
aver raggiunta il sig. Belli.
Scena da salotto dipinta ad imitazione del vio¬
lac, del sig. Luigi Zampini di Firenze.
Il sig. Luigi Zampini, lodato verniciatore fiorentino,
ottenne altra volta il premio della medaglia in argento