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me sono intagliate di maniera, che non ne, viene disturbo
alcuno all’ architettura. Né vogliamo tacere di quel che
l’ artefice ebbe fatto a fine di render vago e curioso anche
l’interno di questo cofanetto. Dove, per verità, ricorre un’ar-
chitettura a pilastri, con ornati a basso rilievo molto depres¬
so, i quali, per dimostrare come si potesse vincere la difficoltà
di lavorare finamente anco legni durissimi, si vollero ope¬
rati in giuggiolo e noce d’India. Vi sono inoltre molti se¬
greti , come usano chiamarli; intorno ai quali non ci di¬
lungheremo in maggiori parole.
Specchio intagliato in noce, secondo lo stile usa-
to dagli artisti del cinquecento, del nominato
sig. Angiolo Barbetti.
Opera grandiosa nel concetto, e, dicasi pure, di pre¬
ziosa esecuzione pel lavoro. La quale chiede da noi speciali
parole di lode, sendochè sia delle bellissime di simil genere,
le quali fossero di recente esibite da qual si voglia intagliatore,
anzi dal medesimo sig. Barbetti. Perchè questi felicemente ideò
tale composizione che offerisse come un compendio di quanto
l’ arte dell’ Intaglio potesse darne di elegantemente e fina¬
mente lavorato in molti e vari generi. Nè dimenticò che il
suo intento non sarebbesi potuto raggiungere senza guar¬
dare, prima di ogni altra cosa, a comporre una buona e
castigata architettura. La quale, in verità, ricorda il bel
modo di fare degli artisti del cinquecento; perchè consiste
in un basamento, su cui s’innalzano pilastri e colonne, e
sovr’ esse un ben ricco architrave, con suo fregio, corni¬
cione e attico; infine, un insieme siffatto, che appare va¬
ghissimo e bello a chiunque con buon senno lo consideri.
Certamente, per questo solo meriterebbe encomio l’ artista:
se non che, di quanta maggior lode sia meritevole, servi¬
ranno, io credo, ad attestarlo ad ognuno le cose che qui
giova aggiungere intorno ai molti e svariati intagli onde