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se ne fa al di fuori della Toscana , formano un ramo assai
attivo di lucro pei fabbricanti.
Un’ industria che sostiene quasi che l’intera bassa po¬
polazione di Bagno nella Romagna Toscana, luogo rinoma-
to per le eccellenti acque termali che vi sono (ved. pag. 82),
si è l’ arte di tornire il legno, tolto dai vari alberi di quelle
circonvicine foreste. Questa industria, consistente nei più
triviali articoli d’ uso comune e necessario ai campagnoli
vi è lodevolmente esercitata anche per lavori più fini. A
riprova di ciò, si ebbe luogo di vedere esposto dal suo fab¬
bricante sig. Angiolo Rossi, un ben immaginato ordigno
il quale nel suo insieme assai elegante, conteneva rocca,
arcolaio, annaspatoio, ed altre bisogne per i lavori da don¬
na; il quale si mostrò di buona ed esatta lavorazione. E
se dallo stesso luogo fossero stati inviati i saggi di altre
più andanti lavorazioni, come anime da bottoni, globetti
da corona, fusi , frullini, arcolai, e tante altre simili cose
per la loro gran consumazione forse più utili dei lavori
sopraffini o di lusso, avrebbero servito di ammirazione
perchè su di essi si fonda il commercio ed il guadagno a pro
di non poche famiglie che esercitano il detto mestiere.
Ma fra le sostanze di natura vegetabile, abbenchè ab¬
bia subito non poche metamorfosi dalla sua origine, in gra¬
zia delle diverse manifatture per le quali è passata, è da
collocarsi senza dubbio la carta ; la quale rinascendo dalla
distruzione della tela, dà vita ad un’ industria cosi benesi¬
ca sotto molti aspetti al genere umano, e per conseguenza
cosi estesamente esercitata dappertutto. In Toscana sono da
cinquanta Cartiere, sparse nei paesi più vantaggiosi a tale
fabbricazione, nelle quali si lavorano carte di ogni qua¬
lità, ricercate da vari consumatori: e duole che da que¬
ste, se se ne eccettua quella dei sigg. Fratelli Cini, non siano
pervenuti all’ Esposizione saggi di veruna sorte. Per altro
fummo compensati di questa mancanza dalla ridetta fab¬
brica Cini, stabilita sulla Lima a S. Marcello; la quale pre¬