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e di tanti altri luoghi, ove sussistono nel loro insieme non
meno di 5,621 telai che fabbricano buoni e resistenti te¬
laggi lisci e ad opera ; non esclusa Pisa, di dove, con altri
tessuti di cui si parlerà in seguito, il sig. Lorenzo Cala
mini mandò delle buone tele canapine.
Lasciando a parte quelle tele di lino e quei panni ca¬
napini come di una qualità ordinaria, abbenchè non meno
utile, la nostra Esposizione fu abbellita da altri diversi
generi di telerie più o meno fini, e delle quali or sono
stabilite varie cospicue fabbriche in Toscana. Noi infatti
avemmo esposte undici pezze di vari tessuti in lino del sig.
Giuseppe Tamburini di Firenze, i quali nel loro insieme
furono trovati di buona qualità, e degni di particolar men¬
zione, specialmente quelli di due pezze, che una alla piana
ed una a righe rasate. Per questi lavori gli fu confermato
il premio della medaglia d’argento, che già aveva ottenuto
nell’Esposizione del 1844. Dal sig. Giuseppe Castagnoli di
Prato, oltre le coperte di lana citate superiormente, ed altri
tessuti misti dei quali sarà parlato in seguito, vedemmo
esposto due tagli di tessuto di lino, che uno a raso ed
altro alla piana, ambedue i quali furono ritrovati di buona
qualità. A confermare poi l’ antica reputazione della fab¬
bricazione delle telerie fini operate a damasco della fab¬
brica dei sigg. Giuseppe Lensi e figli di S. Stefano in Pane,
erano alla pubblica vista nove pezze di tessuti del ridetto
genere damascato, greggi e bianchi, i quali furono trovati
di una lavorazione perfettissima, e di una gran bellezza.
Quindi la detta fabbricazione, che fu premiata nel 1839
con medaglia d’argento, confermatale nel 1841 e 1844, e
nuovamente premiata nell’Esposizione del 1847 con meda-
glia d’oro di seconda classe, ha meritato che quest’ ultimo
premio gli fosse confermato in quest’ anno. Da altra co¬
spicua fabbrica stabilita da molti anni a Navacchio, presso
Pisa, appartenente ai sigg. Fratelli Manetti, e nella quale
si tessono svariati generi di telerie, avemmo esposti di