CXVI
mai più allargarci, parendoci convenevole il
dir piuttosto della nuova Miniera dello stesso
Metallo che nel 1839 fu discoperta nel piccolo
Monte di Ripa, il quale trovasi all’entrata del¬
la Valle di Seravezza. Sulle cui condizioni na-
turali e sulla cui lavorazione, basterà leg-
gere quanto ne scrive alla sua volta il Prof.
Savi, il quale non omise di ricordare i nomi
delle industriose Società che di presente dànno
mano ad una simile lavorazione. Al modo
stesso egli tenne proposito della Miniera di
Castellazara, lavorata da antico tempo, ma
solo riaperta nel 1847. Ove in verità, non es-
sendo sufficiente il piccolo forno che fu già
costrutto alla depurazione del Minerale, si
attende adesso a fabbricarne un altro più
ampio, secondo l’invenzione dell’ Ingegnere
Alfredo Caillaux. Ed il Mercurio è fatto ven¬
dibile a ragione di tre Lire e quindici soldi la
Libbra di nostra moneta, pur che si ricorra
alla fabbrica.
Non vi ha Industria Mineralogica in To¬
scana che non ripeta i suoi princípi da certe
quasi diremmo divinazioni del rinomato Gio¬