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ginazione sola porga una scena che attragga, com¬
muova, faccia pensare chi guarda : per quelli abbisogna
cosi più rigoroso e profondo lo studio, per questi più
frequente l’osservazione : del quadro storico basta ac¬
cennare l’ argomento , perchè tutti sappiano di che si
tratta : non cosi nel quadro di genere in cui necessa¬
riamente l’evidenza vuolsi maggiore. Oltredichè, mi
pare, che nelle tele ove sono dipinti i grandi per-
sonaggi della storia dell’ umanità, più difficile sia che
altri s’accorga del convenzionalismo dell’ esecuzione :
perchè gli eroi, i martiri si presentano agli intelletti
nostri circonfusi da un’ areola di luce che abbaglia
cosi alla commedia, la quale svolge i fatti della no¬
stra vita d’ oggi, non si concede tanta parte conven-
zionale quanta alla tragedia.
E dovendo cansare il convenzionalismo il pittore
di quadri di genere che farà egli ? a quale intento vol¬
gerà i suoi sforzi? rappresenterà il reale e solamente
il reale? si darà a quel manierismo sentimentale che
è sempre la delizia degli amatori e spesso la fortuna
degli artisti? o piglierà la strada di mezzo che è la
più comoda e per questo la più calcata? A tutte que¬
ste domande ha da rispondere il pittore di genere
prima di cominciare il suo quadro : e se da’ lunghi ra¬
gionari che farà con sè stesso vuol trarre conseguenza
che appaghi la sua coscienza d’ artista non potrà ri¬
spondere nel fatto che in un modo solo : cercando cioè
d’essere singolare o, come dicono , originale.
In questa faccenda dell’originalità bisogna però
spiegarsi chiaramente : al desiderio d’uno stile proprio,
distinto da quello di ogni altro artista, non biso¬
gna sacrificare la verità : i cavoli son verdi, il gra¬