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CALVI DELL'UMBRIA
Fa parte del mandamento di Narni, ed a questa città
fa capo per quasi tutti gli uffici pubblici, eccezion fatta,
naturalmente, per gli uffici comunali e postale-telegrafico.
Ha una popolazione di 2798 abitanti (Cens. 1921). E’ alto
401 metri s. m.
Il suo territorio di 45 kmq. confina con la provincia
di Roma, e si estende dalle ubertose colline del basso, alle
petraie sterili del monte S. Pancrazio, meta di simpatiche
escursioni montane (m. 1025 s. m.).
Produce ed esporta olio finissimo, cereali, vino; inoltre
legna e carbone che in abbondanza producono i suoi este-
sissimi boschi di elce, pino e quercia. Offre anche ottimi
pascoli per il bestiame da industria casearia.
E’ legato con servizi automobilistici a Narni, Terni, Ma¬
gliano Sabino, ed alla stazione ferroviaria di Civita Ca¬
stellana.
Come valore artistico, il paese offre scarso interesse.
La costruzione del paese risale al IX secolo. Nel 1798
vi avvenne uno scontro fra Napoletani e Francesi i quali
ultími saccheggiarono il paese. Nella Chiesa di S. Antonio
si nota una grande terracotta ed una invetriata dell’Epi-
fania che è composta di oltre 30 figure, la cui fattura ri¬
monta al XVI secolo. Nella Chiesa di S. Maria, eretta nel¬
l’anno 1494, si nota un fonte battesimale del 1559. A poca
distanza dal paese vi è il Convento di S. Francesco fondato
dallo stesso Francesco d’Assisi su un terreno donatogli
da Berardo da Calvi, che il Poverello d’Assisi mandò nel
1220 nel Marocco, dove fu martirizzato. La facciata della
chiesa annessa è del 1300.