Full text: Montalbani, Ovidio: Diologogia, Overo Delle cagioni, e della naturalezza del parlare, e spetialmente del più antico, e più vero di Bologna, Difeso, lodato, e riferito alla Stella di Gioue

ro cosi pieni di Galliche genti di tutte le sorti ammassate, le 
quali con seco tuitto ciò, che si trouauano di pretioso si haue¬ 
uano portato, che le haureſte detto più di schière d'huomini 
che d'alberi armate; gli Alni, & Amidani Bolognesi, e le can- 
dide, e nere Pioppe haueuano ceduti i proprij luoghi alle Mi- 
Petrus Cve¬ 
scentius in 
riadi de Galli, che ſtauano baldanzosamente aspettando il 
giorno della battaglia, nel quale sperauano di contare, cantan- Agr. vocat 
almi quan¬ 
do, la loro vittoria al suono de i proprij ferri sù gli elmi , e sù le 
da speciem 
targhe Romane. La prudenza del Console Nasica trouò bene 
Bonon. vo¬ 
il tempo opportuno al combattere, anzi al vincere la temerit. 
cabulo Ami. 
de i Galli; alla mossa del Console impatienti d'ogni dimora sal 
dano, ad 
tarono fuori de i baſtionati ricoueri, e fuori della Città mede 
Amnium 
ma i Soldati de i Galli, ed incontrando il Console poco lonta. 
damna. vti¬ 
lissima ar¬ 
no dalle porte della Città, à dirittura della Via, e Porta Etrusca 
berem. 
e poi Gallica, che finalmente nominossi Galliera, e Trionsale 
in vn luogo detto poi, per occasione della gran vittoria Roma¬ 
na, Arco Regio, attaccarono fierissima battaglia, ed incontra¬ 
rono per appunto l'vltima hora del Gallico dominio in Italia, 
poiche reſtarono in vn subito abbattuti, iscompigliati, rotti, ed 
vecisi per la maggior parte, si che vinse, e vinse ben da douero 
il Console P. Cornelio Scipione Nasica: Duobus serè post mensi¬ 
bus P. Cornelius cum Boiorum exercitu collatis signis egregie pu 
Tit. Liu. l.6. 
gnavit duo de XXX. millia hostium casa Antias Valerius scribit, 
des. 4. 
capta tria millia, & CCCC. signa militaria CXXVII. &c. Boi 
post illam pugnam extemplo dediderunt se, &c. Fortunatissimo lo 
voglio ben chiamare, mà egualmente saggio lo dirò, poiche 
auanti il combattere, e doppo fece tutto quello, che ad vn sag- 
gio si conueniua; ottenuta, ch'egli hebbe cosi segnalata vitto¬ 
ria, che forse non hà verun'altra, che la pareggi non solo, mà 
che ſe gli assomigli; ſcacciò dalla Citta di Bologna tutti 
quei Galli, che trouò dentro di quella da i sette anni sino 
alla decrepita, se bene non haueſsero adoprato le armi con¬ 
tro i Romani, e con bando capitalissimo perpetuamente gli 
prohibi la tornata à ripatriare in queste contrade Italiane, 
e ritenne le donne veramente imbelli, con i vecchi decrepi- 
ti, ed i piccioli fanciullini: Senes, puerosqe Bois superesse, a i Id. T. Lin. 
quali concedette in donatiuo la metà de i terreni da loro posse- 
duti, quando erano padroni della Città, acciò potessero viuere 
in compagnia de i Romani in buona pace, come se gli fossero 
ſtati fratelli , e figli , e cosi empissero la Città di più fedeli suddi¬ 
ti, e con più moderati costumi sotto quel politico gouerno, che
	        
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