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conditione delle quali deue proportionarsi, seruendo a putte, e
non purte, a giouani, e non giouani, a vecchie, e non vecchie,
a caste, e non caste, a meretrici , e non meretrici , & a pudiche,
ed impudiche. E se volessimo più fisicamente discorrere, po-
tressimo dire, ch'ella potendo causare diretta, & indirettamen-
te tutte queste differenze d'effetti, si haurà per tanto guadagnato
tutti questi titoli causali di putta, giouine, vecchia , &c. la di lei
sementa è flatulenta, ed anche è essiccatiua del seme alla foggia
della sementa dell'agno casto, che imita nell'odore, di modo, che
variamente vsata, facendosi amica, e nimica di Venere, può far
parer giovane vn vecchio, e può far'inuecchiar'auanti tempo
vn giouane ».
SVBLATA, NEQVE FAME, NEQVE FERRO,
NEQVE VENENO, SED OMNIBVS
Peruenuta alla sua vitima vecchiezza misurata da pochi mesi,
i quali sono l'intiero della sua vitalità, la Canape comincia a
morir di fame, mancandogli il bel verde delle foglie, le quali van-
no ancor cadendo ingiallite per la sottrattione dell'humore ali-
mentoso terrestre, indi auuelenata dall'ardente Sirio, spira da i
cutanei meati vn'odore viroso, cospersa d'vna certa fuligine
hetbacea, che offende il tatto, e le narici di chi la maneggia, e
tratta, e di qui hebbe origine il greco prouerbio Aragyrim com¬
moues, si che con vn veleno generatò in se stessa, se stessa auue-
lena, e ciò non è marauiglia, e non inuolge impossibiltà, poiche
nel corpo bumano potersi generare veleno distruttiuo di quel
medesimo insegnano, e prouano i Medici; e finalmente la Ca-
nape cade affatto, troncatogli interamente lo stame vitale dal
ferro adunco dell'Agricoltore, il quale non permette, ch'ella se
ne muoia di sola fame, ò di solo veleno, ma vuole, che di ferro
congiontamente colle altre due anerotiche cagioni perisca; la
Canape secca sù la radice niente vale, e niente vale, se il ferro la
recidesse auanti il suo languite di fame, e di veleno.
NEC COELO. NEC AQVIS, NEC TERRIS,
SEDIVBIQVE IACET.
Morta la Canape per tutto si dice giacere, ed in niun luogo fer-
mamente, poîche deue seccarsi affatto, ò distesa in terra, od ele¬
uata in pire; ed anche obliquamente situata a mez'aria, come si
suol dire, indi sotto l'acque per forza giacente si dee mantenere
sin tanto, che sia ben diuenuta macera, e fracida, e poscia vn'al.
tra volta in tetra, od in pire, ò sopra legni stesa, ò pure appoggia-
ta a siepi, od a muri incontro il caldo del Sole, diuenuta vno sche.
leto essiccato s'espone alla vista d'ogn'vno; e finalmente infran-
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ta,
Gal. lib. de
alim. fac. &
l.7.de med. f.
Dodon. Pept.
4.l.2. c.26.
Actuarius.
Gualt. H.
Ryff in Dios.
1.3.c. 141.
Bodeus in
Thephr. de
H.pl.l.8.c.7.
Ruel. de nat.
St.l.i.c. 8. &
c. 18.
Ex praxi
Ayric¬
Ruel. de nat.
St. l. 1.c.7.