Full text: Montalbani, Ovidio: Diologogia, Overo Delle cagioni, e della naturalezza del parlare, e spetialmente del più antico, e più vero di Bologna, Difeso, lodato, e riferito alla Stella di Gioue

che parte quadrare alla moralità tanto diffettosa de gli auari, e de 
i golosi; la frase di que sto prouerbio Bolognese è conforme alla 
Platonica, 99 anzi alla celeste filoso fia delle Sacrate carti; Per la 
sorterrancità de i fium, dentro i lim ti della terrena Sapicza, s'inten¬ 
de la ricompensa delle attioni de gli huom ni, a cui la mistica Dot- 
trina de i Teologi aggiunge,che nel mare profondissimo del cuo- 
re dell'empio, 100 Cor impij quasi mare fervens, turti i fiumi 
delle smoderate passioni insatiabilmente sen entrano, 1 Omnia flu 
mina intrant in mare. 
AD FRVCTVS. Cosi parla anche 
latinamente il nostro volgo; con questo detto si discuopre vn’e- 
strema mendicità di colui per chi vien detto, e forse hebbe origi¬ 
ne tal prouerbio dall'infelice stato del Figliuol Prodigo dell'Euan- 
gelio, I qual si ridusse ad fructus, quando 2 cupiebæt implere ven- 
trem suum de siliquis, quas comendebant porci, & nemo illi dabat. 
Dante diiatò il senso di questo prouerbio, che significasse estremi 
pericoli, ed insidie mortali coll'aggiunta di due parole volgari 
cioè del mal horto. 3 per vn fatto famoso successo in Bologna del 
1275. d’vn tal Frate godence per nome Alberigo, il quale con cer- 
ti fichi del suo horto auuelenò alcun Nobili da lui conuitati. 4.5.6 
Ison Frare Alberigo, 
lo son quel delle frutte del mal horto 
Che qui riprendo datteri per figo. 
PERCANTO, e percaniosso vada via la pelle, e l'osso. Que¬ 
ſta è vna forma prouerbiale di ridicolo incanto, 7 e no serio, (com'. 
eran quelli di Pitagora) verso qualche plcciola ferita, ò per 
cossa fatta per ischerzo , ò per qualche accidente giocoso; essere 
antichissi no que sto prouerbio appresso di noi chiaramente lo dan 
no a diueder le parole antichissime latine di 8. 9 Præecantor, & 
Præcantrix, sagus, & saga, le quali ci hanno dato la materia del 
sudetto Tema. Vna simile ferita per la morsicatura d'vn braccio, 
che fece vn tal Memmio ad vn Largio suo riuale in Terracina più 
di 1700. anni sono. 10 hebbe anch'ella bisogno d'esser sù per le 
piazze di Roma ridicolosamente mentionata, e dipinta in mil 
le luoghi con queste lettere L. L. L. M. M. Lacerat , Lacertum 
Largij, Mordax, Memmius. 
HAVER GROSSI I RO¬ 
GNONI. (e forse vuol dir Rhenoni) Questo detto venne da i 
Galli Boi antichissimi denominatori, e regnatori di Bologna; e 
s'applica a i Ricchi , i quali ponno vsar le vesti grosse di materia 
pretiosa , belle , ed vtili, perche senza essere di souuerchio pesanti 
diffendono benissimo la persona dalle ingiurie del tempo; 11 e 
perche certe vesti proprie de i sudetti Galli foderate di pelli haue 
uano il nome di Rhexoni, quindi originò nell'accennato proposi¬ 
to il detto de i grossi Rhenoni. 
GIELMO, o Gielmasco, di¬ 
ciamo 
99 Ficin. in 
Phædro. 
100 Is. c. 54. 
1 Eccles. 1. 
2 D. Luc 15. 
3 Gherard. 
Hist. di Bol. 
1.7.C.227. 
4 Aloys. 
Pulc. 
Ang. Mo¬ 
nos. Fl. It. L. 
6 Date cap. 
33 dell'inf. 
7 Ficinus in 
Charmide. 
8 Varro de 
lib. ed. 
9 Quintil. de¬ 
cl.14. 
10 Cicero 
lib. 2. de O¬ 
ratore. 
11 Iul. Cæl. 
comm.1. 6.
	        
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