AI
CANDIDI,
E BENIGNI LETTORI
Lo Stampatore.
ON puo stare otiosa la penna, ne addormi¬
to l'ingegno dell Autore del presente Trat-
tato, e Discorso anzi trà i maggiori negotij,
e trà le più intense occupationi ha l'vno, e
l'altra più applicabili al publico gusto, e
servigio. Non vi è distrattione per ga-
gliarda ch'ella si sia, che vaglia à far declinare la di lui in¬
clinatione da qualunque obligo, anche meramente cortese,
come questo per appunto di discorrere ogn' Anno circa qualche
nouita bella, e curiosa in honore della sua Patria, e delle Stelle.
Egli doppo il trigesimo anno di Filososica professione tra i Dot-
tori Collegiati di quella, hà voluto dedicare ad Astrea la ma¬
turità del suo Giudicio coll'addottorarsi di più in Leggi nel
prossimo passato Mese di Giugno, e passare in vn tratto alle
Giudicature di principalissimi Magistrati, per potere seruire
con tutta l'anima (come a tutti è palese) al bene commune.
E percio tra tanti, e diuersi studi, ed impieghi non hà trala¬
sciato di somministrare il solito pasto, e tributo à gli occhi, ed
alle menti de i Leggitori cortesi, affine che ogn' vno s'affatichi
di portare l'affetto convenevole à i meriti di ciascuna cosa co-
nosciuta, ed intesa, e di aggradire iutto cio, che da vn'animo
buono dipende. E vivete altretanto felici, quanto lontani
dalle maledicenze sempre sani.
DIO.