Full text: Montalbani, Ovidio: Cronoprostasi Felsinea, Overo Le Saturnali Vindicie del Parlar Bolognese, e Lombardo

54 Lucanus 
1.3. 
55 Virgil. 2. 
Georg. 
56 D. Seraf. 
da B. nel trat. 
dell'Ascens. 
di Chr. 
57 Arient. 
nou.11. 
56 Ascan. 
Persius in lib 
de L. It. cum 
Gr. cogn. &c 
62 
mo in generale, ma pure la venzone particolariza va poco più fa¬ 
uoreuolmente nel genere del fruttificar del terreno, il quale vuole 
la requie alternatiua; che i nostri agricoltori chiamano venzone at¬ 
tribuita anche immediatamente alle piante, ed a gli alberi, i quali 
non si caricano di frutti ogn'anno. L'etimologia di Ven(one im- 
porta vices omne subintendendosi il verbo fert, od altro; ed è tan¬ 
to quanto si dicesse in vn solo anno non si può hauere ogni cosa 
ma solo in più; si che è vero quel prouerbio Contadinesco la Ven- 
Zone fa riche le persone. 
Ven(ia non è altro che ogni sorte di sarmenti di vite, di salici 
ed altri legni flessibili, oscansili à vinciendo, perche di quelli si pos¬ 
sono far legature rusticali. 
Veruto, e verudo in latino verutum. è vn picciolo spiedo 54. 55 
veru latinamente, posto perspunta d'vn'hasta, ò bastone per com- 
battere anticamente, ed hora per i Cacciatori in Villa , e per i no- 
ſtri Brentatori nella Città; il veruto è inuentionel antichissima de 
Volsci, come attesta Virgilio Vols coqe veruto. a benche Lucano 
l'attribuisca a i Dalmatini Pharioque veruto. 
Vf vuol dire disoprapiù, diuantagio, da eο, multiplico, au- 
gumento. 
Volse per volle scrisse il nostro Castellani nelle sue rime per con- 
formarsi alla nostra pronuncia vniforme, & c. 
Vsciscono per escono nel verbo vscire dicono i Bolognesi, i 
quali lo vogliono anomalizare meno , che sia possibile in tutti gli 
altri modi, e tempi ancora. 56 usciscano fuori de i tumulti. D. Seraf. 
Vz, V, voce colla quale si eccitano con strida , e rumore ca- 
ni contro qualche animale, od altro molesto, dal greco ès, òrie. 
auris, come se dieesse odi, odi. 
Affare da (ese contumax, carpire rabbiosamente. 
Zaltrone, 57 li dice per villauia conueniente ad vno d'inge- 
gno torbido, e di più lercio , e sporco in tutta la persona , si nelle 
carni, come nelle vesti, le quali paiano diuisate di varij colori, alla 
foggia d'vn grembiale da Pittore; e tal voce si deduce da due pa- 
role greche composte infieme da (os, che vuol dire procella 
tempestas, fluctuatio, & Spovor, cioè pictura, pigmentum, venenum; 
e questi sono di quci Lombardeggiamenti , che il Persio ammirò, 
e connobbe nelle bellissime pro prietà della lingua greea. 58 
Zancatole, ò (angatele colla penultima sillaba breue; sono mas- 
saritie di poco valore, e miserabili, necessarie però alla vita de 
pouer huomini detie da Lao, vivo, & nαλ. misereor. 
Zanfanelle sono quelle cote più necessarie alla vita, che ogni 
vno porta con seco, e che appariscono a tutti, detti dal greco (ao 
viuo, & oαvi appareo, manifesto, ostendo; intorno di che euui 
vna
	        
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