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SESTA
di modello a quanti in Genova ne composero di
seguito; ma non pose mano ne quadri, distratto
da’ colossali affreschi dell'interno. Ripigliò il Por¬
denone la bambocciata d’onde s’era fermato l'an¬
tecessore, e finse con grazioso scherzo una folla
di putti intesi a scaricar delle merci un vascello;
poi nella medaglia al di sotto figurò Giasone che
si congeda dallo zio per incamminarsi alla con¬
quista del vello d’oro. Ultimo venne Mecherino
da Siena, e compiuto il fregio esegui pure in
un de quadrati il suddetto eroe, che uscendo
dal tempio s’incontra in Medea e le obbliga con
giuramento la propria fede. Chi ha discernimento
che basti, scerna tra quegl'informi vestigi l'e¬
poca de' quattro pennelli. Il tempo, gli elementi,
e l’ignoranza degli uomini non ebbero mai più
lieto trionfo che in questo luogo, ove un’eletta
di valentuomini soggiacquero ad eguale strazio.
Come il valore di Pierino nell'interno del
palazzo, cosi quello di Gio. Angiolo Montorsoli
vuol'esser misurato ne giardini che dal lato di
mezzogiorno si stendono insino al mare, alle-
grati dall'imponente vista de colli d’Oregina, di
Granarolo, di Montesano e di S. Benigno che
sul fianco opposto si distendono intorno in for¬
ma di verde ansiteatro, sparso ad ogni poco di
devoti tempietti, e di ridenti casini. Quanto
splendore egli accrescesse alla fabbrica non po¬