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GIORNATA
stucchi d’età posteriore, fantastici, varii, e di
bella esecuzione, ma indegni di fermarci dopo
tante visite, e di frapporre indugio a quelle che
tuttora ci attendono. Anche agli affreschi delle
quattro camere ho dato non più che un breve
discorso, temendo di riuscir noioso colla egua¬
glianza delle descrizioni, e col ripetere al pe¬
rugino quegli encomii che ogni fatto per sè gli
procaccia. Oltrechè ne’ dipinti non ha Perino se
non il disegno, spettando l’esecuzione agli aiuti
di lui, tra’ quali son noti per iscritto Luzio Ro¬
mano e Guglielmo Milanese. Gli altri non han
nome, e doveano (dice il Lanzi) essere poco
abili e condotti a vil prezzo, vedendosi quivi
figure che han del pesante e del rozzo. Macchia
non lieve alla fama d’un tal pittore, che più
s’aggrava per l’onoratezza di Raffaello suo mae-
stro, e di Giulio suo competitore: artefici irre¬
prensibili nella scelta degli aiuti e diligenti in
ogni ritocco.
V’ha chi attribuisce a Gerolamo da Trevigi il
merito de’ grotteschi e delle figure che adornano
i locali del pianterreno; ma sembra negarglielo
l’autorità del Vasari, in cui leggo che la mu¬
raglia terragniola in tutte le stanze e fin sotto le
volte ha fregiature molto ornate, e cosi le sale
e le camere e le anticamere fatte della medesima
mano, cioè di Perino o de’ giovani. Niuno fra