Full text: Guida artistica per la città di genova (3)

SESTA 
1274 
tesse adolescente vivea in Roma nel 1527 quan¬ 
do le armi del Borbone la posero a sacço. Stretto 
dalla miseria, e afflitto da sospetti trovò un ap¬ 
poggio in Nicolò Veneziano esimio maestro di 
ricami a’ servigi del principe Doria, il quale lo 
condusse a Genova, e gli procurò dal proprio 
signore benevolenza e guadagni. L’intero lavoro 
venne affidato a questo raro genio educato agli 
antichi esempi, a’ precetti del Sanzio, ed alle 
opere di Michelangelo, tuttochè parecchi altri 
vi s’impiegassero di seguito. Egli chiamò per 
aiuto Giovanni e Silvio Cosini zio e nipote da 
Fiesole per la statuaria e le decorazioni, e Lu¬ 
cio Romano, e un Guglielmo milanese, e certi 
altri lombardi di nome ignoto per lavori d’af¬ 
fresco. La fama del Pordenone, o più propria¬ 
mente di Gio. Antonio Licinio, gran pennello 
della veneta scuola invogliò il principe d’averlo 
ai dipinti del suo palazzo; ma poco vi rimase, 
adombratosi d’un toscano che sopravveniva ad 
accrescere il numero degli emuli. Dico Domenico 
Beccafumi nominato il Mecherino da Siená, che 
Andrea Doria passando per quella città in com¬ 
pagnia di Carlo V vide operare con tal magi¬ 
stero, che s’accese del desiderio d’avere nel suo 
palazzo alcun saggio del valent'uomo. Nè costui 
fermossi a lungo presso il principe, abborrente 
per natura dal vivere cortigianesco, e cosi te¬
	        
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