GIORNATA
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come già Ottaviano Fregoso per opere pubbli¬
che, intendeva a trattenere nelle private sue
stanze un’eletta di sommi ingegni perchè i cit¬
tadini vieppiù si accendessero all’amore dell’ar-
te, e trovassero ne'frutti di quelli stranieri le
forme del bello stile. Comunque sia , questa meta
fu raggiunta da lui; poichè quanti erano pittori
in Genova si rivolsero attoniti alle logge del pa
lazzo Doria, e le additarono a’ successori ; ben-
chè non saprei con quanto vantaggio al gusto
mentre il divino intelletto dell'Urbinate comin¬
ciava ad adulterarsi per convenzioni da colui che
ne introdusse le massime tra noi.
Ora il discorso m’ ha stretto a tale che mi con¬
viene il dire in succinto i nomi degli artisti o
invitati od accolti da Andrea Doria ; e l’impor¬
tanza de’ fatti merita pur troppo ch’io li regi¬
stri quivi sul bel principio per non disconoscere
in quel principe il merito, nel palazzo la rino¬
manza, e nella storia delle arti nostre l’epoca
più memorabile. Venne prima d’ogni altro Ge-
rolamo da Trevigi giovinetto sui venti anni, pit-
tor libero e ardito, e vivido colorista secondo
la natia scuola. Al sopraggiungere di Pierino del
Vaga fuggi questi insalutato ospite da Genova
punto d’invidia e di scorno. Pietro Buonaccorsi
conościuto col suddetto soprannome derivatogli
da un mediocre pittore che lo accolse e pro¬
ALiZea. Guida di Genova Vol. II.
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