Full text: Guida artistica per la città di genova (3)

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GIORNATA 
Altri potrebbe dubitare se all' antica o moder¬ 
na pittura si debba l’onore d’aver prodotta la 
tavola affissa nel coro, singolar tesoro dell' in¬ 
terno, col quale m’ è grato il conchiudere la pre¬ 
sente descrizione. Ma se que’ titoli si misurano 
dalla coltura o dalla rozzezza del dipinto, mi 
sia lecito il porre tra i moderni il presente qua¬ 
dro, mentre sono egualmente stupendi il deco¬ 
ro, la verità, e l'espressione delle figure in esso 
composte. Ciò nondimeno direi temerario chiun¬ 
que volesse spingerne l’epoca più in là del se¬ 
colo xiv, e se piacesse supporlo di scuola ge¬ 
novese sarebbe mestiéri scemarne vieppiù l'an¬ 
tichità, considerando che Genova fu meno spedita 
d’ogni altra nazione al perfezionamento dell’ar¬ 
te, anzi quand’ ella vi giunse, le altre scuole 
cominciavano a sviare dal semplice. Per parte 
mia, non sarò cosi tenero della patria, nè si 
cieco alla evidenza ch' io ascriva a’ concittadini 
la tavola di cui parlo. La sua forma è di trit 
tico; nel campo di mezzo è Maria sovra un seg- 
gio col putto sulle ginocchia, nel destro S. Laz- 
zaro vescovo e titolare della chiesa, nel sinistro 
il Lazzaro della parabola, l’emblema a cosi dire 
de’ lebbrosi. Non si vogliono confondere con que 
ste figure i due angeli della predella, nè il Cro¬ 
cifisso della cimasa; pitture aggiuntevi poste¬ 
riormente, e pennelleggiate (se non mente lo
	        
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