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SESTA
giro, non c’incresca il dar breve attenzione a
parecchie cappelle o chicse ond’è sparso il luogo.
lo debbo farlo per officio d’esattezza, ma con
lieve fitica mi sciolgo del debito. Bastano pochi
cenni alla CAPPELLA E al CONSERVATORIO DELLE Fi¬
CLi (cosi dette) DI S. GERoLauo fondati lo scorso
secolo per ricetto di povere fanciulle da Nico¬
letta Levoli riminese, aiutata con buoni sússidi
dalla duchessa di Uzeda. Una imagine di Cristo
flagellato promuove il concorso e la devozione
de’ fedeli nella chiesuola di cui fo menzione. Fino
a questi ultimi anni essa non era che una sem¬
plice sala rettangolare con un’ ara modestissima
al sommo. Ora, per industre restauro fattovi dal¬
l'architetto Celestino Foppiani, ha miglior for¬
ma, e più adatta a’ bisogni dell' annesso con¬
servatorio; è fornita d’una sacristia, s’ accrebbe
d’una cappella sfondata, d’un doppio coro a tri¬
buna in que’ limiti ch’ erano concessi all'artista,
e l’altar principale migliorò nelle proporzioni.
c riusci decoroso d’eleganti balaustri. Queste
lodi non doveano fraudarsi ad un santuario, che
mentre ha grandi suffragi nel cuor de’ pietosi
è al tutto ignoto a’ ricercatori de’ nostri monu¬
menti.
Il titolo di questo ricovero annunzia una CHIESA
poco distante, nominata DI S. GEROLalo. Le an-
gustie della fabbrica, e la poca importanza le