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SESTA
s'aggirava al tutto sovra materie astratte e di¬
rei quasi filosofiche. Quanto non sarà stato lo
stupore del pubblico nel vedersi comparire di¬
nanzi un di que' muti, e scioglier le labbra e re¬
citare articolando ad introduzione del saggio un
lungo ragionamento ch’ ei non udiva 1? Basti che
fu tanto e talé l’entusiasmo destato negli spet-
tatori, tra’ quali v’avea gran numero d’autori à
civili ed ecclesiastiche, da lasciare in loro un de¬
siderio ardente di vederlo più a lungo protratto
a malgrado di ben cinque ore ch’ era durato.
Se queste replicate prove di coraggio, di pa¬
zienza e di dottrina procacciassero ad Ottavio la
stima e l'amore dei cittadini non è cosa diffi¬
cile nè strana a congetturare, come non è strano
il conoscere che fin dal principio gli sorges¬
sero contro dei nimici e il seguitassero ben ol¬
tre nel corso di sue beneficenze; ma di cotesti
malevoli non va mai senza l'uomo grande, c
d'altra parte il buon Padre lasciandoli latrare a
lor posta, mai non si curò più che molto delle
detrazioni. In questo mezzo il Governo, sia che
temesse d'incorrere nella taccia di renitente, o
Per riuscire in questo tentò l'Assarotti ed ottenne di
comporre le labbra e la bocca del sordomuto in maniera
che mandando un suono dalla gola, dovesse questo nell’ e¬
missione tornare articolato. — Veggasi questa introduzione
nell’ elogio del Marcacci a pag. 121.