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GIORNATA
da raffrontare a quelle sale. E il tempo di cui
fo guadagno con questa brevità metterassi a pro¬
fitto cercando, nel piano a sinistra, d’ un bagno
tanto gentile quanto modesto, che tien poco spa¬
zio d’un riposto stanzino. Quando io vidi que¬
st altro modello d’architettura, ignoto fin qui
ad ogni scrittore, e forse male osservato ad ogni
persona, sentii meno grave la perdita di quel¬
l’altro che fu distrutto nel palazzo Sauli da S.
Vincenzo, e m’ allegrai che uno almeno ci ri¬
manga de’ bagni che diedero tanta fama all' in
gegno di Galeazzo. Non v’ ha pompa di marmi,
ma il puro necessario, ch' è un largo bacino da
sedervi per entro secondo il bisogno ; nel rima-
nente ogni pregio è dell' arte, quasichè ov’ entra
il genio dell' artefice, alligni vanamente la ric¬
chezza. Osservate la graziosa distribuzione delle
parti in quel semicircolo che dà forma al bagno
medesimo, le picciole nicchie sovr’ esso alter¬
nate, le cornici, i rabeschi e tutto che verravvi
sott’ occhio, e ditemi qual sia più da pregiarsi,
o la fertilità delle idee o l'averla eseguita in si
pieciolo campo.
Senz’ altri indugi ascendiamo alle sale del se¬
condo piano. Ma nuove bellezze e d’ architettura
c di pittura ci arrestano alla soglia. Dovrò dire
con qual copia di partiti ornasse il perugino
cotesta antisala, e con qual senno ne combinasse