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SESTA
all’ opera di decorare cogli scalpelli il modesto
suo tumulo. Nel concetto istesso volle serbare
modestia: finse di bassorilievo sullo specchio del
cenotafio l’angioletta che vola al paradiso col
giglio in una mano della nativa innocenza, e
nulla più. Ma se v’ha pruova che nell’ estrema
semplicità si nasconda vera poesia, io non vor-
rei cercarla lungi da questo marmo. Lascio i
pregi dell’ arte, benchè le grazie infantili non
si ritrassero mai sovra forme più elette, nè il
candore d’ un angiolo sovra più leggiadre sem-
bianze di fanciulla. Brevemente, se il cuore af-
flitto d’ un padre può trovar conforto nella me¬
moria che tengon gli uomini d’ un lor bene per-
duto, l'egregio Marchese non poteya sceglier
mezzo più acconcio per raccomandare alla po¬
sterità il nome della sua Clelietta.
Una porta laterale ci mette speditamente al¬
l'aperto. Questa fu ornata nel secolo scorso da
Barnabiti, e postovi il bassorilievo della caduta
di S. Paolo, che sembra derivato dalla scuola de
Carloni lombardi. Ognuno intende che la scul¬
tura dovette esser recata da altri luoghi, essen-
done lo stile assai più antico del 1755, epoca
in cui fu innalzata la porta *, e in cui forse al¬
1 1755 die 8 augusti. — Marmoream ac magnificam ja¬
nuam recenter crectom in ecclesia nostra conspeximus, et su¬
pra illam apostoli nostri Pauli effigiem, idest ejus conversio¬