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GIORNATA
tore del re Abgaro che studia invano a ritrarre
le sembianze di G. C.; il Redentore che veduta
la pia frode il compiace del sudario miracolosa¬
mente impresso; il Sudario stesso, che manda
raggi a guisa d’incendio in mezzo a folta bo¬
scaglia, e il monarca d’Edessa risanato dal mor¬
bo alla sola vista della sacra effigie. Di queste
opere non faremo giudizio, contenti all’ autorità
del Soprani che dà loro il primato sovra quante
ne fece Orazio; chi potrebbe esaminarle all’ al¬
tezza in cui sono, e cosi malconce e disseccate
dal sole, che da molti anni, a quel che pare
le sferza? Le altre durano in migliore stato,
benchè forse lo meritin meno. Due ne fece Do¬
menico Fiasella, e una terza Giulio Benso, l’uno
e l’altro in età vecchia e spossata da lungo eser¬
cizio. Del primo son quelle che mostrano la città
d’Edessa prosciolta dall’ assedio per miracolo del
santo Volto, e la figlia di Cosroe re di Persia
liberata da’ demonii ; l’ una al disopra, l’ altra al
manco lato dell’ organo. Esse mi paiono una men¬
tita al Soprani, a cui parve che il Sarzana non
cedesse punto al peso degli anni; vi riconosco
a gran fatica il pennello. Simile giudizio non
daremo del Benso, al quale si deve l’ altra di
S. Taddeo che battezza il pittore Anania ; poichè
egli non fece molte opere ad olio, nè vi pose
quell' amore che negli affreschi. — A suggello