Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

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Degli Annali di Genoua, 
tione, & come dice quello autore, l'insatiabile horrore di Marte si era lar- 
gamenre ſparso per tutta l'Europa. Però tutte queste cose più ampiamen 
te verrano trattate da altri scrittori, noi alcune poche cose abbracciamo, 
e già vn pezzo contra nostra voglia, etiandio in queste si dilatiamo. Ma 
poiche siamo in vna ſerie di congiure, le quali paiono in vn certo modo 
connesse insieme, la terza ſimilmente con breuità narrerò. Giulio Cybo, 
il quale dicemmo hauer l'anno adietro preso per moglie la Sorella di Gian 
netino Doria, dopò vna longa lite, c'hebbe del Principato con la madre, 
finalmente per forza, e con huomini armati prese Massa, e poco appresso 
hebbe la fortezza di quella terra, & il restante di quello stato con l'aiuto di 
Coſmo di Medici, e d'Andrea Doria, perche colui, c'haueua in guardia la 
fortezza moſso dall'autorità di quei Principi, e temendo, che i suoi solda¬ 
ti, alla presenza de quali Giulio faceua condurre ne maggiori pericoli 
le mogli, e i figliuoli minacciandoli di leuar loro la vita, se non l'vbidiua¬ 
no, non l'abbandonassero, fù constretto a rimetterla in mano di esso Giu¬ 
lio. Questo Castellano fù nondimeno con alcuni figliuoli, e parenti suoi 
vcciso crudelmente da i fautori di Giulio, al quale conuenne dissimulare 
simil fatto, quantunque iniquo, si perche esso Castellano era grandemen 
te odiato per il longo gouerno, e maneggio, c'haueua hauuto di quello 
ſtato, ſi ancora che essendo gl'homicidiali, & in spetie vn certo Moretto 
Venturini principale di Massa, stati quelli, c'haueuano fauorito, & aiutato 
la parte di Giulio non gli parue tempo di dar loro il condegno castigo. Il qua 
le Moretto per essere molto famigliare di Giulio, venne in suspetto a Fer¬ 
rante Gonzaga, che secretamente non trattasse di dar quella fortezza in 
mano del Rè di Francia. Onde hauendo di lui questa suspitione Ferran¬ 
te ſcriue a Giulio, che faccia guardar in vn luoco sicuro il Moretto, non 
scriuendoli però la cagione. Giulio esseguisce l'ordine, e comanda, che nel 
Castello di Fosdinouo in vn luogo opportuno sia rinchiuso; e guardato, 
ma pochi giorni dopò, non essendo con diligenza custodito, fuggi dal Ca¬ 
ſtello, perciò chiamato da Ferrante Gonzaga a Milano Giulio, il quale si 
soſpettaua, che l'hauesse fatto fuggire egli constantissimamente confessa 
la negligenza ſua, però ſi ſcuſa con ragioni aſſai probabili di non hauerui 
colpa alcuna; Ferrante accetta la ſcuſa del giouane a lui per la nobiltà 
della famiglia molto raccomandato, e il licentia, ma non però lascia l'opi¬ 
nione, che della natura, e dell'animo di quello già nella mente sua haueua 
conceputo. Onde furono da quel giorno in quà con maggior diligenza 
osseruate tutte le ſue attioni: Ceſare fra tanto auisato della fortezza di 
Maſſa da Giulio occupata, patueui consentisse, essendoli detto, che si con¬ 
porrebbe con la ma dre, ma hauendo inteso poi tutto il contrario, giusto 
non gli parue che fuſse contra sua voglia priuata del suo principato, peril¬ 
che Giulio di nouo chiese il consiglio, e l'aiuto di Coſmo Medici, e d'An¬ 
drea Doria, essi gli narrano la volontà di Ceſare; Allhora egli sdegnato in 
tumultuose parole prorompendo negò di reſtituire lo ſtato, ma chiamato 
da Coſmo a Piſa fù aſtretto di rimettere ogni coſa nelle mani del Card. 
Innoc. Cybo ſuo zio; perloche commoſſo da pturbatione d'animo và a Ro 
ma dalla madre, e tratta con essa lei con animo quieto, accioche ella gli la¬ 
sei goder lo stato con alcune conditioni, offerédo gran somma didanari se es¬ 
sa
	        
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