Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

De gli Annali di Genoua, 
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Pietro Luigi Farneſe, il qual ſi chiama Duca di Piacenza, figliuolo di 
Paulo Sommo Pontefice, quattro Galee, le quali il Fiesco essendo stato 
alquanti giorni à Piacenza da lui persuaso, & spinto comperò per vn'ho 
neſto pretio con conditione di armarle à gli stipendij del Pontefice, ritor- 
nato à Genoua, & dicendogli il Pansa, che non lodaua questa sua com- 
pera, & persuadendolo à sbrigarsene se più fusse in man sua, adducen- 
doui ragioni, tra le quali quelle erano giustissime, che egli non era per 
nauigar, & il commetter questo carico ad altri non gli pareua sicuro, o¬ 
uero, che ritrouandosi egli in debito di XX. mila scudi, non haueua per 
vtile, ne per honoreuole il caricarsi di vno maggiore, rispose egli douersi 
hauer ſperanza di bene , & che da giusto, & pietoso vfficio mosso haueua 
fatto questo per aiutar cioè suoi fratelli, alli quali per mezo di queste Ga 
lee era per aprir la ſtrada à grandezze, & honori. andato il mese di Mag 
gio à Roma con molta facilità ottenne dal Pontefice con molti chiari se¬ 
gni di beneuolenza , & di cortesia tutto quello , che egli desideraua. per¬ 
cioche statuitogli lo stipendio per l'armar delle quattro Galee fù di quel¬ 
le fatto Capitano Geronimo: le quali cose riuscite secondo il desideric 
suo, egli più altamente volando andaua col pensiero della sua immode¬ 
rata cupidità , & molte coſe nell'animo riuolgendo. percioche huomini 
grauissimi gli haueuano à lungo ragionato, & promesso molto della vo 
lontà del Re di Francia, & datogli certa speranza, che appoggiandosi e¬ 
gli al Re ne hauerebbe tutti quei commodi, & premij, che egli deside¬ 
raſſe. ritornò il meſe di Luglio a Montobio, & consumò ne'suoi poderi 
tutta quella estate andando à caccia, della quale molto si dilettaua, & 
per quei luoghi ameni deſtando alle volte gli huomini di quei paesi ad 
essercitarsi nella militia, ſotto ſpecie di temere il nuouo Signor di Piacen¬ 
za, che gli era confine, & ricercaua di acquistarsi nuoui paesi. Cosi sta¬ 
ua egli sempre ansioso, & con vn continuo trauaglio di mente, & nel ma¬ 
turar gli alti consigli de suoi pensieri sempre occupato. Erano tre con¬ 
ſapeuoli di queſti maneggi, nella fede, & accortezza de quali molto si 
confidaua il Fiesco, Vicenzo Calcagno di Vareſe, il qual fino da primi 
anni haueua tenuto ne i ſuoi ſeruigi, & per guardiano della sua vita, & 
come ministro delle sue cupidità, Rafaelle Sacco Sauonese Giuriconsul¬ 
to, del quale si seruiua di auditor, & giudice nelle cause, & differenze de 
suoi sudditi, & Gio. Battista Verrina Cittadino Genouese, il qual habi 
tando di caſa in Carignano vicino a quella del Fiesco haueuasi procura¬ 
to l'amicitia di quello, affine, che con l'appoggio, & aiuto di cosi poten¬ 
te amico accreſceſſe la ſperanza, & l'auttorità sua, la cui amicitia age¬ 
uolmente conseguita, & accommodato quello di denari era passata tan¬ 
to innanzi, & venuta a tanta intrinsichezza, che maneggiaua gran parte 
delle ſoſtanze del Fieſco, & nelle ſue più intrinseche deliberationi era 
ſempre fatto partecipe, & coaiutore di tutti li consigli, & pensieri suoi. 
Al principio del verno entrato nella Città con molta sollecitudine, & ar¬ 
te cominciò ad incaminar il suo trattato, & hauendo per bene acquistarsi 
nuoue amicitie comincioui con ogni diligentia ad attendere. Habbia¬ 
mo gia detto, che coloro, che constituirono la forma di questa Repu¬ 
blica per estinguer per quanto fosse possibile il fonte delle loro calamita 
haue¬
	        
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