De gli Annali di Genoua,
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Pietro Luigi Farneſe, il qual ſi chiama Duca di Piacenza, figliuolo di
Paulo Sommo Pontefice, quattro Galee, le quali il Fiesco essendo stato
alquanti giorni à Piacenza da lui persuaso, & spinto comperò per vn'ho
neſto pretio con conditione di armarle à gli stipendij del Pontefice, ritor-
nato à Genoua, & dicendogli il Pansa, che non lodaua questa sua com-
pera, & persuadendolo à sbrigarsene se più fusse in man sua, adducen-
doui ragioni, tra le quali quelle erano giustissime, che egli non era per
nauigar, & il commetter questo carico ad altri non gli pareua sicuro, o¬
uero, che ritrouandosi egli in debito di XX. mila scudi, non haueua per
vtile, ne per honoreuole il caricarsi di vno maggiore, rispose egli douersi
hauer ſperanza di bene , & che da giusto, & pietoso vfficio mosso haueua
fatto questo per aiutar cioè suoi fratelli, alli quali per mezo di queste Ga
lee era per aprir la ſtrada à grandezze, & honori. andato il mese di Mag
gio à Roma con molta facilità ottenne dal Pontefice con molti chiari se¬
gni di beneuolenza , & di cortesia tutto quello , che egli desideraua. per¬
cioche statuitogli lo stipendio per l'armar delle quattro Galee fù di quel¬
le fatto Capitano Geronimo: le quali cose riuscite secondo il desideric
suo, egli più altamente volando andaua col pensiero della sua immode¬
rata cupidità , & molte coſe nell'animo riuolgendo. percioche huomini
grauissimi gli haueuano à lungo ragionato, & promesso molto della vo
lontà del Re di Francia, & datogli certa speranza, che appoggiandosi e¬
gli al Re ne hauerebbe tutti quei commodi, & premij, che egli deside¬
raſſe. ritornò il meſe di Luglio a Montobio, & consumò ne'suoi poderi
tutta quella estate andando à caccia, della quale molto si dilettaua, &
per quei luoghi ameni deſtando alle volte gli huomini di quei paesi ad
essercitarsi nella militia, ſotto ſpecie di temere il nuouo Signor di Piacen¬
za, che gli era confine, & ricercaua di acquistarsi nuoui paesi. Cosi sta¬
ua egli sempre ansioso, & con vn continuo trauaglio di mente, & nel ma¬
turar gli alti consigli de suoi pensieri sempre occupato. Erano tre con¬
ſapeuoli di queſti maneggi, nella fede, & accortezza de quali molto si
confidaua il Fiesco, Vicenzo Calcagno di Vareſe, il qual fino da primi
anni haueua tenuto ne i ſuoi ſeruigi, & per guardiano della sua vita, &
come ministro delle sue cupidità, Rafaelle Sacco Sauonese Giuriconsul¬
to, del quale si seruiua di auditor, & giudice nelle cause, & differenze de
suoi sudditi, & Gio. Battista Verrina Cittadino Genouese, il qual habi
tando di caſa in Carignano vicino a quella del Fiesco haueuasi procura¬
to l'amicitia di quello, affine, che con l'appoggio, & aiuto di cosi poten¬
te amico accreſceſſe la ſperanza, & l'auttorità sua, la cui amicitia age¬
uolmente conseguita, & accommodato quello di denari era passata tan¬
to innanzi, & venuta a tanta intrinsichezza, che maneggiaua gran parte
delle ſoſtanze del Fieſco, & nelle ſue più intrinseche deliberationi era
ſempre fatto partecipe, & coaiutore di tutti li consigli, & pensieri suoi.
Al principio del verno entrato nella Città con molta sollecitudine, & ar¬
te cominciò ad incaminar il suo trattato, & hauendo per bene acquistarsi
nuoue amicitie comincioui con ogni diligentia ad attendere. Habbia¬
mo gia detto, che coloro, che constituirono la forma di questa Repu¬
blica per estinguer per quanto fosse possibile il fonte delle loro calamita
haue¬