Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

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Degli Annali di Genoua, 
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paſssato nel Piemonte preſe con l'aiuto di quelli, che teneuano la for¬ 
te zza Caſale dato a Franceſi da Caſalaſchi, che malageuolmente ſof- 
feriuano l'imperio di Federico Gonzaga, a cui Ceſare l'haueua giu¬ 
dicato , e fatto vna crudel ſtrage di molti di loro, diedelo in pre¬ 
da de soldati. Fra queſto tempo eſsendo nuoua certa, che Francesi 
armauano certe naui, trouandoſi lontana l'armata del Doria, la qua¬ 
le (come diceuamo) haueua condotto Ceſare in Iſpagna, il Senato 
richiamò dallo ſtato di Milano a Genoua trecento soldati Tedeſchi. 
Sono creati Capitani della città Gio. Battiſta Pallauicino, Nicolò 
Guaſtauino, Antonio Fornari, Accelino Spinola, Leonardo Lomel- 
lino, Paolo Doria, Giacomo Gallo, Oberto Caluo Bellocchio, Pe¬ 
legro Giuſtiniano Rebufo, e Biſagnino. Il giorno 19. di Decembre 
tutto il Senato, douendosi dar principio alla edificatione delle nuoue 
mura, andò deuotamente in processione alla fortificatione del Spe¬ 
rone, doue fatte molte preghiere ſantiſsime nel nome di Gieſu Chri¬ 
ſto fermiſsimo fondamento di libertà, e di ſalute, il Duce istesso po¬ 
ſe la prima pietra delli fondamenti. Al principio di Genaio Chriſto¬ 
foro Roſso entrò nell'ordine de Procuratori, e Gio. Battista Doria, 
ch'era allhora Senatore, huomo di molta integrità, fu creato Duce 
della Republica. Ritornò di Spagna Andrea Doria con vn gran nu¬ 
mero de soldati Spagnuoli, li quali doueuano passar in Lombardia: 
ma furono subito per vn grande accidente occorso, mandati in To¬ 
ſcana, perche in quei giorni Lorenzo di Medici, giouane d'incredi¬ 
bile grandezza d'ingegno nel diſſimulare vn fatto, con insidie am¬ 
mazzò in caſa Aleſsandro di Medici nuouo Duca di Fiorenza; per il 
che in ſpatio di alcune poche hore fu creato Coſmo de Medici suc¬ 
ceſsore; ma con titolo di Gouernatore perpetuo; che fu opera, e de¬ 
liberata reſolutione del Cardinale Innocentio Cybo, il quale a instan¬ 
za di Papa Clemente VII. gouernaua con occhio di prudente, & a¬ 
moreuole padre, e lo ſtato, & il Duca insieme: ch'io più volte hò ſen¬ 
tito ridire da molti degni di fede, che dopò si crudele eccesso, al 
Cardiual Cybo era facile esseguire ogni deliberatione di quello sta¬ 
to: ma egli poſto da parte ogn'altro intereſse della libertà di Fioren¬ 
za, e del nome Franceſe, e di ſe medeſmo ancora, come solamen- 
te ricordeuole dell'obligo suo, per oſseruare la parola data a Papa 
Clemente quando lo mandò a quel gouerno, egli stette sempre sal¬ 
do, e constantiſsimo, benche fuſſe ſtimolato dalle perſuaſioni di mol¬ 
ti di fare altrimente: m'è paruto non esser fuori di proposito, se in 
coſa di tanto momento ſi partissimo alquantò dal corfo delle nostre 
iſtorie, accioche proponessimo a gl'occhi d'ogn'vno per essere vedu¬ 
ta, come nobilissimo essempio di virtù, la mirabile, e grandissima 
fede del Cardinale Innocentio, il quale essendo nel numero de gl'an- 
tichi patritij Genouesi, e chiarissimo lume di questa Republica; mi 
è paruto di consegnare all'eterne testimonianze delle lettere la me¬ 
moria di coſi illuſtre fatto. Intesaſi la morte di quello furono man 
dati a Fiorenza. Soprauenendo la Primauera, essendo sparsa fama 
certa,
	        
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