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DellIſtorie di Genoua,
commune patria, e suegliò l'addormentata virtù, ne permise, che la cit¬
tà s'annighitisse nell'ozio. Nella qual coſa l'opera dell'Arciueſcouo fù
molto gioueuole, perche, e ammonendo, ed essortando, e rinfacciando
al popolo la viltà, e proponendo il timore della vendetta di Dio, non la-
sciò indietro alcuno vfficio di diligente, e buon pastore. Dunque l'anno
seguente , che fù cinquantesimo quarto di quel secolo, auuicinandosi cosi
gran pericolo furono creati consoli quattro cittadini molto ricchi; e pru¬
denti, Vggieri Guidone, Vberto Spinola, Anselmo d'Oria, Lanfranco
Peuere, i quali accettarono l'vfficio prontamente , e'l popolo ne fù moltò
contento, e fece instanzia, che sottentrassero a tal carico; i quali subito ,
che presero l'vfficio, disegnando con le fatiche loro solleuare tutte le parti
della republica, primamente procurarono di supplire il numero delle ga¬
lee, che era diminuito grandemente , e le genti nauali , che erano il nerbo
della republica, e fecero subitamente mettere in assetto gran numero di ca-
rene per fabbricare vaſfelli, dipoi riuoltarono l'animo a liberare la repu¬
blica da' debiti , e dall'vſure, e fra loro, e successori consoli dell'anno pros-
simo recarono tal cosa ad effetto ricomperando da gli vſurari molte en¬
trate, e gabelle publiche. In quei tempi Federigo calò in Italia, e perche
l'altre città d'Italia, che per antica ragione, erano sotto l'imperio Romano
gli mandarono ambasciadori a giurare fedeltà, cercando d'acquistarsi la
grazia di quel potente Prencipe, la città nostra ancora non volendo intra-
lasciare tale vfficio gli mandò due ambasciadori Vgone Arcidiacono huo-
mo di gran dottrina , e'l Caffaro scrittore de gli annali , i quali furono ac-
colti da lui benignamente, e con molta humanità, e con gran dimostra-
zione di beneuolenza verso la nostra città; tuttauia per all'ora non si fece
niuna de quelle coſe, per le quali erano andati, e tutte furono studiosa-
mente riserbate a più commodo tempo per astuzia di Federigo, che voleua
che ogni coſa foſſe in suo arbitrio, come quello, che disegnaua seruirsi
delle forze, e dell'industria de' Genouesi nelle spedizioni marittime, che
egli haueua in animo di fare, nelle quali, come egli hauessi trouati più, ò
meno pronti, e obbedienti alle sue voglie, così disegnaua di imporre loro
più leggieri, ò più dure condizioni. IGenouesi dunque rimesse le cose
della città nell'antico stato, riuoltarono il pensiero a pacificare il dominio,
che nel medesimo tempo era alquanto turbato da Marchesi del Carretto;
i quali preso alquanto d'animo dalla negligenza della città, e rotta la fe-
de delle promesse fatte prima a' Genouesi, haueuano di furto, e per ingan
no occupato la rocca di Noli. La onde le genti della città furono manda
te là, le quali attesero tutto quel verno a danneggiare tutto'l paese loro
con rouine, incendi , è saccheggiamenti, se ne tornarono a Genoua, senza
fare altra cosa di momento, perche non si poteua accostare le naui a' liti.
La città cresceua ogni di più di ricchezze , e di riputazione , e di numero
d'abitatori ; la onde l'anno seguente cinquantesimo quinto di quel secolo,
i consoli voltarono l'animo ad accrescer la città, e ad abbracciare col nuo
uo cerchio delle mura più ampio spazio, che fosse capace di maggior nu¬
mero di abitatori. La qual opera di gran fatica, e di grande spesa (per¬
cioche le mura, e le torri furon fatte di pietre quadre) fù cominciata
quest'anno, e in brieue, come diremo a suo luogo fù condotta à fine. La
chia¬