BULibro Duodecimo
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quella cor te) ordinarono di fare l'impreſa di Sanigna, doue ando il
d'Oria con l'armata, portando seco Renzo da Ceri, perch'egli coman¬
dasse in terra, el d'Orioin mare, è come l'armata arriuò nell sola sbar
cate le genti presero con poca fatica la città di Sassari, e ciò fù con mag
gior danno, che vtilità dellesercitque che rispetto all'aria pestifera di
quell'Isola entrò vna gran peste nellesercito, eperche moriuano gl'huo
mini à ſchiere, i Capitani abbandonata la dannoſa impreſa ſe ne torna
rono à dietro,no om
LETOE
ibo n slo
Onsig. M. Vberto mio fratello, benigno lettore , ci fu da immatura
morte fuori di speranza tolto, e perciò non pote raccogliere molte
icordanze di famiglie Illustri della nostra citta, le quali harebbono gran¬
lemente illustratol'Istoria sua, e le qualio per trascuraggine de gli an¬
ichi scrittori sono state lasciate indietro, ouero per non n'hauere le me¬
lesime famiglie tenuto veruna cura (tutto che il ciò fare sarebbe stato
osa onesta, e donuta) disprezzate. La onde ho giudicato di fare opera,
diritta, e buona, se nella fine di questa opera aggiugnessi almeno quel¬
e cose, che sono peruenute alla notizia mia della famiglia Cibo, che so¬
o dignissime d'essere sappute, e di più con autorità publica confermate,
equali in vero ſono tali, che ſe il mio fratello n'haueſſe hauuto contez
a, l'harebbe con diligenza, e fatica raccolte, e scritte, e fattele conte a
uelli, che hanno a venire doppo di noi non meno di voglia, che mi fac¬
ia oraio: Questa famiglia dunque trae il suo nascimento da Greci, il
he dimostra assai chiaramente e'l nome medesimo Ko, che importa
ado, e l'arme ſua fatta a dadi, e non mancano di quelli, che dicono,
he molte età innanzi la guerra Troiana da essa come da vn' albero vſci
ono più rampolli, che insieme con altre famiglie d'Arcadia furono tra¬
ortati, e quasi trapiantati in Italia, accioche si come era fiorita lunga¬
ente nella Grecia, getmogliaſſe ancora nellItalia. Ma io non riferi¬
lo quelle cose, che per l'antichità loro non si possono prouare, le quali
ttauia da molti scrittori si Greci, e si Latini ragionando delle famiglie
reche ſono ſtate laſciate ſcritte sotto'l nome di Cubea, e di Cibo. Dirò
ondimeuo, che ne gli ſcritti publici di Genoua la più antica memoria è
Rubaldino, e di Facino lanno 1154. a questi segui Ermes l'anno
188. il quale insiemecon molti altri nobili cittadini ſottoſcriſſe la pa¬
fatta co Piſani, gli atti publici della quale sono nell'Archiuio Geno¬
eſe. Lanno 1200. fiori Guglielmo huomo nella Republica molto
niaro, di cui ſono quelle onorate inscrizzioni, e memorie nella Chiesa
San Pranceſco. Con glielogi della medeſima Chieſa fù consacrato
l'immortalità Lanfranco, che fu vno de gli otto nobili, i quali l'anno
1 come ſcriue il Giuſtiniano, ſederono nel gouerno del comune.
a di molto maggiore splendore fù questa famiglia illustrata da Pon¬
fici Romani, cioè da Bonifazio Nono, e dalnnocenzio Ottauo, e prin¬
balmente da Lione Decimo, e da Clemente ſettimo della Sereniss.
miglia de Medici, che per lignaggio materno furono à questa nobi¬
il
III
lissima
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